L’arrivo di Vlahovic e Zakaria alla Juventus avrebbe favorito Alvaro Morata: scopri qual è secondo noi il vero motivo della svolta
La nuova Juventus porta la firma di Dusan Vlahovic e Denis Zakaria, ma la vera svolta la potrebbe aver vissuta Alvaro Morata. Abbiamo analizzato un motivo specifico per cui l’attaccante spagnolo potrebbe giovare particolarmente dei due nuovi acquisti.
Se l’intero Stadium ti applaude al momento della sostituzione e non hai neanche segnato un gol, allora vuol dire che il apporto alla manovra, il tuo sacrificio in campo e la tua abnegazione all’allenatore sono stati apprezzati da migliaia di tifosi.
E’ quello che è successo ieri proprio ad Alvaro Morata, sostituito nel finale di partita da Moise Kean. Lo spagnolo si è reso protagonista di una prestazione importante, elevata da un assist per il secondo gol bianconero, quello di Zakaria. Una corsa palla al piede per circa 40 metri, con scarico per il centrocampista appena arrivato a Torino.
Juventus, la rinascita di Alvaro Morata: merito di Vlahovic e Zakaria
La svolta parte dalla formazione ufficiale che Max Allegri ha deciso di schierare contro il Verona. Complici gli infortuni di Chiesa e Bernardeschi e i ritorni tardivi con le nazionali di McKennie e Cuadrado, il tecnico toscano ha scelto di proporre Morata dal primo minuto in un tridente insolito.
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Al centro dell’attacco, ovviamente, il neo arrivato Dusan Vlahovic, sull’estrema destra, invece, Paulo Dybala. Un trio che ha prodotto il primo gol bianconero del serbo in 13 minuti e che ha confezionato il 2-0 finale con la primissima rete anche di Zakaria.
In pochi minuti di gioco è subito parso chiaro a tutti come il gioco bianconero fosse stato modificato da Allegri. Non parliamo di un calcio spumeggiante e spettacolare, ma di una trama differente, con lanci lunghi a cercare Vlahovic, bravo a fare sportellate con i difensori avversari e a lasciare campo libero anche ai due compagni Morata e Dybala.
Entrambi hanno lavorato molto sull’esterno per accentrarsi, hanno sì svolto lavoro anche difensivo, ma con la tranquillità della presenza di uno come Zakaria, pronto a chiudere, ma anche ad inserirsi. Senza dimenticare il gran lavoro di recupera palloni di Arthur, una grandissima alternativa a Locatelli, squalificato nell’ultima.
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La sostanza è tutta racchiusa nello strappo in ripartenza. Alvaro Morata è ancora chiamato a tornare in difesa e proteggere la propria porta, ma anche a ricevere palla e bruciare la metà campo avversaria con almeno 15 metri di spazio libero per permettere ad un compagno di calciare in porta, come successo con Zakaria.
Il possibile partente Morata, lo scontento attaccante spagnolo con le valigie verso Barcellona, ora potrebbe vivere di una seconda giovinezza. Un impiego tattico che lo potrà portare a numeri importanti, se dovesse trovare continuità. Ora tocca a lui.