Caso Zaniolo, insulti sessisti alla Bertolini: la rabbia degli utenti sovrasta l’allenatrice

“Zaniolo educato” è l’hashtag che sta spopolando: il merito (o la colpa) è della CT femminile Bertolini. Vittima di insulti sessisti.

“Zanioloeducato”, su Twitter non si legge altro. L’hashtag spopola. Nel mirino una frase che il Commissario Tecnico delle azzurre, Bertolini, dichiara in diretta tv. Tutto parte dalla reazione del centrocampista offensivo romanista che, contro il Genoa, va in gol ma poi l’arbitro annulla la realizzazione.

Zaniolo Mamma
Nicolò Zaniolo, lo sfogo social (LaPresse)

Il ragazzo, poco dopo, viene espulso per doppia ammonizione a causa di reiterate proteste all’arbitro. L’atteggiamento è stato giudicato pretestuoso dalla donna che, in diretta televisiva, ha sottolineato: “Zaniolo va educato”. La frase ha fatto il giro del Web suscitando polemica perchè – secondo gli utenti – il ragazzo avrebbe soltanto ceduto ad uno scatto d’ira figlio della frustrazione del momento.

Caso Zaniolo, insulti sessisti alla Bertolini: la deriva disonorevole degli utenti

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Zaniolo con Mourinho (LaPresse)

Mentre la questione è in cerca di un epilogo, a spuntarla sono stati diversi commenti di natura sessista su Twitter all’indirizzo del Commissario Tecnico Femminile: parole inqualificabili e irripetibili che bollano la vicenda nel peggiore dei modi. Si è superato un limite che non può essere giustificabile dall’amarezza del momento: la Lega Serie A sempre in prima linea per evitare la propagazione d’odio sui social e altrove.

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Non è la prima volta che il sessismo impera nel calcio: di recente presa di mira una steward, oppure ancor più vicino sull’asse temporale è l’iniziativa becera riservata a Greta Baccaglini. In quel caso si è sfociati proprio nella molestia. Derive inaccettabili sia in un senso che nell’altro: la querelle Zaniolo, probabilmente, è frutto del rammarico.

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Il ragazzo pagherà le conseguenze del suo gesto con l’espulsione, ma restando in tema di educazione – visto l’hashtag – occorre prendere in esame la piazza telematica. Se non per educarla, quantomeno per reagire nella maniera più consona e arginare questi fenomeni di degrado sociale.

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