Gaston Pereiro, nel segno di Recoba: scommessa vinta di Mazzarri a Cagliari

La doppietta di Gaston Pereiro regala al Cagliari una vittoria preziosissima in casa dell’Atalanta e cambia le sue prospettive di carriera

Nel 2022, con Mazzarri in panchina, il Cagliari ha cambiato passo. Ha vinto in rimonta contro la Sampdoria, ha battuto il Bologna, poi a Bergamo ha completato un piccolo capolavoro tattico di calcio all’italiana. Il 2-1 porta la firma del tecnico toscano, capace di disegnare una squadra corta e compatta, e del talento estroso, ma finora un po’ indolente, di Gaston Pereiro.

Gaston Pereiro, nel segno di Recoba: scommessa vinta di Mazzarri a Cagliari
Gaston Pereiro, nel segno di Recoba: scommessa vinta di Mazzarri a Cagliari (Lapresse)

Alto ma tecnico e coordinato, Pereiro esce completamente dall’immagine classica del calciatore uruguayano. Più della “garra”, possiede una raffinata coordinazione che lo rendono un calciatore atipico. Del tipico uruguaiano ha comunque la passione per il mate, il tipico infuso di erbe rioplatense.

Nonostante il nome che si associa alla fortuna, chiunque abbia letto almeno una volta le avventure di Gastone e Paperino lo sa, Pereiro ha avuto una carriera segnata dagli infortuni.

Anche l’esperienza in Italia, iniziata in maniera più che promettente con il primo gol in Serie A alla Roma, è ripresa da zero o quasi dopo la pandemia. Non è tanto il lockdown a costargli, ma la morte del padre a cui è legatissimo.

L’arrivo di Di Francesco a Cagliari sembra la sua grande occasione. A Cagliari, gli uruguagi hanno fatto spesso molto bene, poi il tecnico promette di portare in campo un 4-3-3 destinato ad esaltare questo trequartista che si destreggia bene anche come attaccante esterno, cresciuto al Nacional e al PSV.

Gaston Pereiro, l’omaggio a Recoba

Il Tonga, questo il suo soprannome, si sta riprendendo il suo posto in squadra.
Il Tonga, questo il suo soprannome, si sta riprendendo il suo posto in squadra. (Lapresse)

Ma ancora una volta il destino si mette di mezzo. Infortunio al piede prima, esonero di Di Francesco poi. Con Semplici ha fatto fatica ad avere un posto in squadra, con Mazzarri nel momento più difficile della stagione si gioca tutto. Il Cagliari ha bisogno del suo estro ciondolante eppure esplosivo. Una calamita per gli occhi dei tifosi, come il suo grande idolo, Alvaro Recoba.

L’ha conosciuto al Nacional, in Uruguay. In patria gli accostamenti sono iniziati subito per quel suo sinistro. Con il piede mancino, diceva l’allenatore che lo lanciò in prima squadra, Gaston Pereiro canta. I primi tempi lo chiamavano la versione mancina di Socrates, simbolo di una delle esperienze sportive più singolari della storia recente, la Democracia Corinthiana, che ha giocato anche in Italia alla Fiorentina senza rinunciare alla sua passione per fumo e birre.

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Ma Pereiro ha nel cuore soprattutto il “Chino” Alvaro Recoba, che si è fatto anche tatuare sul braccio. Il sinistro l’ha coltivato studiando proprio il talento che aveva conquistato Massimo Moratti all’Inter, prima ancora di condividere con lui lo spogliatoio.

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“L’ho sempre ammirato, ho cercato di imitarlo – ha detto -. Poi, quando l’ho conosciuto e ho avuto la possibilità anche di giocare con lui, ho deciso che il mio primo tatuaggio dovesse essere un omaggio”. Recoba non ha dubbi.Può arrivare molto più in alto di me” ha detto qualche anno fa.

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