Gianluigi Buffon è tornato a parlare dell’incubo della depressione che lo ha attanagliato in questi anni: la confessione commuove
Essere uno dei portieri più forti della storia non sempre basta per renderti felice. Lo sa bene Gianluigi Buffon, che ha vinto tanto in carriera, tra i tanti titoli spicca ovviamente il Mondiale nel 2006, oltre che un secondo posto nella cerimonia del Pallone d’Oro di quello stesso anno.
Nel corso della sua lunga carriera, che ancora oggi continua a Parma, da dove tutto è iniziato, il portiere ha vissuto diversi alti e bassi sia dentro che fuori dal campo. Dai successi con la Juventus, alle finali perse in Champions League contro Real Madrid e Barcellona.
Dall’amore con Ilaria D’Amico all’incubo della depressione. Un demone che ha rappresentato uno scoglio difficile da superare per l’ex numero uno della nostra Nazionale. Proprio questo è stato uno dei temi dell’intervista rilasciata dallo stesso Buffon alla Gazzetta dello Sport.
Buffon e la lotta alla depressione: ecco come ne è uscito
Tra le numerose dichiarazioni rilasciate, infatti, il portierone di Carrara si è concentrato proprio su uno dei momenti più complicati della sua vita, che proprio in questi giorni sta affrontando Josip Ilicic, attaccante dell’Atalanta.
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Immaginare un calciatore come un supereroe inscalfibile è un aspetto comune ma sbagliato. Sono esseri umani come tutti, con le loro grandi fragilità e anche un vincente come Buffon ha dovuto affrontare un mostro invisibile, apparentemente insormontabile.
“Per risalire devi aggrapparti a qualcosa che hai dentro”, ha dichiarato il portiere alla Rosea, per poi aggiungere: “Io mi imposi di uscirne e ce l’ho fatta dopo 7 mesi senza una singola medicina, anche se tutti me ne propinavano. Cosa mi ha aiutato? L’arte, ho trovato la forza prendendo emozioni dai quadri”.
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Buffon ne è dunque uscito, e ora pensa solo al suo futuro. Il Parma è una sfida che vorrà portare avanti fino in fondo, proprio come successo con i suoi demoni interiori, fermati come successo tante volte ai suoi avversari in campo.
