Pino Insegno, attore e doppiatore italiano, svela un passato da calciatore: passione che ha trasmesso anche ai figli.
Pino Insegno: un nome, una storia. Sentir parlare di lui evoca immediatamente ricordi di un passato recente. Grande attore, doppiatore e comico spiccato. Dai trascorsi con la Premiata Ditta alla voce prestata a Will Smith e Keanu Reeves. American Dad e tanti altri successi di animazione e teatrali.
Una florida carriera in costante evoluzione che ha portato fan e consensi in aumento. Oltre al dovere, tanto piacere tra famiglia e passioni. Una di queste, oltre alla buona musica – l’amicizia con Pino Daniele lo conferma – è il calcio. Grande tifoso della Lazio, ma soprattutto una giovane promessa non mantenuta per motivi di salute. Il racconto, fra il serio e il faceto, al Corriere della Sera in una lunga intervista in cui ammette anche di aver fatto il Presidente con discreti risultati.
Pino Insegno, dal palco agli stadi: “Potevo essere una promessa”
“Mi hanno stroncato la carriera al Settebagni – racconta – altrimenti sarei arrivato ai Mondiali dell’82”. Una vita spesa anche per lo sport, sempre presente alle partite di beneficenza: Derby del Cuore, Nazionale Cantanti, tutto.
Basta che ci sia un pallone che rotola Pino Insegno è presente. “Ho anche fatto il Presidente – prosegue – della Ruco Line Lazio. Calcio femminile. Al Flaminio contro il Bayern Monaco vennero in diecimila. A Pisa vincemmo il campionato e avevo promesso uno spogliarello vero, mica come la Ferilli!”.
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Pino Insegno poi alla domanda indiscreta della cronista Elvira Serra non indugia: “Come si vive con un testicolo? – chiede la giornalista – Bene – risponde il doppiatore – scoprii da bambino che l’altro mi era stato asportato. Temevo solo di non poter avere figli, poi ne sono arrivati 4”.