Jurgen Klopp ha stupito tutti nello spogliatoio del Liverpool. La frase che ha cambiato gli scenari nello spogliatoio dei Reds
Jurgen Klopp è uno degli allenatori più amati e rispettati nel calcio europeo. I tifosi del Liverpool hanno imparato a conoscere il suo approccio al lavoro diverso rispetto a quello di molti altri allenatori.
Il Normal One, questo il soprannome che si è dato per distinguersi dallo Special One Jose Mourinho ora sulla panchina della Roma, compie spesso piccoli gesti inattesi che aumentano l’empatia con il pubblico. Dopo la vittoria sul Crystal Palace, ad esempio, è sceso dal bus per offrire bottiglie di birra ai tifosi e festeggiare insieme i tre punti.
Contrariamente a un altro tecnico leggendario del Liverpool, quel Bill Shankly famoso per la frase secondo cui il calcio è molto più di una questione di vita o di morte, Klopp vede lo sport come una parte di una storia più ampia. Il successo, ha raccontato, non sta tanto nel numero di vittorie.
Conta di più, spiegava a Men in Blazers come riporta Raphael Honigstein nel libro che ha dedicato al tecnico tedesco, fare “tutto il possibile per rendere migliori i posti in cui sei stato, la casa in cui hai vissuto, gli umori e gli amori”.
Liverpool, il messaggio di Klopp ai giocatori
Klopp è un allenatore esigente, ha spiegato Georginio Wijnaldum, a volte estenuante. Non perdona se mostri stanchezza, vuole che i suoi giocatori mostrino sempre il massimo dell’energia agli avversari.
Ma al Liverpool hanno scoperto anche le altre qualità dell’allenatore che ha conquistato la Champions League contro il Tottenham e il primo titolo in Premier League per i Reds in trent’anni. Klopp infatti non è un allenatore che ingabbia il talento, non si arrabbia se i suoi calciatori provano a usare le loro qualità individuali. Può reagire con intensità e durezza durante la partita, ma poi è sempre pronto a restituire sicurezza e fiducia per le prossime sfide.
Leggi anche – Liverpool, Klopp è stufo: scelta drastica per il mercato, l’appello ai calciatori
Quello che chiede sempre ai calciatori del Liverpool è la massima applicazione. Il motivo è semplice, ma efficace. “Non possiamo controllare tutto quello che succede in campo. Ma possiamo prepararci il meglio possibile”. In partite come quella contro il Crystal Palace, soprattutto all’inizio del secondo tempo dopo il gol dei Seagulls, non tutto ha funzionato alla perfezione.
Leggi anche – Liverpool-Arsenal, rissa sfiorata tra Klopp e Arteta: cos’è successo in campo
Il Liverpool non si può dire stia andando male in Premier League, ma è pur sempre a nove punti dal Manchester City di Pep Guardiola. Numeri che non possono lasciare tranquillo Jurgen Klopp, che ha un solo determinante principio guida, trasmesso ai calciatori come un’ossessione. “Non basta che le cose funzionino al 90 o 95 percento – ha detto -. O il 100% o non avete niente. E’ per questo che siamo qui, è così che dovete continuare“.