Kessiè, il Milan teme lo scippo: sirene dalla Spagna per l’ivoriano

Kessiè, il Milan teme lo scippo. I rossoneri cercano di gestire la pressione che arriva dalla Spagna: una big fa sul serio.

Il Milan teme un altro caso Calhanoglu. La situazione, stavolta, riguarda un altro pezzo da novanta. Franck Kessiè, l’ivoriano non ha ancora rinnovato con il club rossonero: motivo un ritocco d’ingaggio che non arriva. Da 2,5 a 7-8 milioni. Prezzo trattabile, ma i rossoneri non sono d’accordo: non possono concedere un aumento del genere.

Kessié Milan
Kessié preme il Barcellona (Getty Images)

Allora è iniziato un tacito braccio di ferro, con l’entourage del giocatore che rimane sulle proprie posizioni e i dirigenti del Milan disposti a non arretrare. Lo stallo, tuttavia, non giova a nessuno. Soprattutto se ci sono diverse squadre che non aspettano altro che l’impasse per frapporsi nell’eventuale frattura.

Kessiè, sirene spagnole per l’ex Atalanta: la situazione si complica

Kessié Milan
L’ivoriano a un bivio con i rossoneri (LaPresse)

Sta cercando di giocare la partita in tal senso il Barcellona: aspettare che le cose si complichino ulteriormente per poi sferrare il colpo. Lasciare il Milan a zero è un’opzione non contemplata dalla dirigenza rossonera che, per questo, prima di Giugno vuole provare a trattare ma il tempo stringe.

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I media spagnoli danno l’affare per fatto, con i Blaugrana che presto potrebbero ritrovarsi un mediano di peso. Occhio, però, anche alla Juventus: i bianconeri, dopo Vlahovic, fanno sul serio e vogliono provare a mettere le mani anche sull’ex Atalanta. Se non adesso, in estate. Progettualità che non giova ai rossoneri, sempre con il fiato sul collo.

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Occorre porre fine alle trattative prima di subito: è possibile in due modi. Il primo accontentando le richieste contrattuali del giocatore, così da blindarlo definitivamente, il secondo accettando un’offerta per cominciare a trattare. La terza ipotesi – lasciarlo andare via a zero – non è sull’elenco. Il Milan vuole vederci chiaro, ma la situazione non permette esitazioni. Anche perché tutti hanno capito che, se si è arrivati a questo, è proprio perché si è atteso troppo. Forse più del dovuto.

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