Milan-Juventus, dal tacco di Bettega al gol di Rebic, da Mannari al gol fantasma di Muntari. Le dieci sfide più importanti a San Siro
A San Siro, va in scena Milan-Juventus, una classica del calcio italiano di fronte a soli 5 mila spettatori, massimo consentito dalle nuove norme anti-Covid. Il Milan è la squadra contro cui la Juve ha perso (51 volte) e pareggiato di più (67). Sono 67, invece, invece i successi dei bianconeri negli scontri diretti in campionato.
Nelle ultime nove sfide in casa dei rossoneri, non si è registrato nessun pareggio. L’ultimo risale infatti al febbraio 2012: 1-1 con gol di Nocerino e Matri. Allora Allegri allenava il Milan e Conte la Juventus.
Per avvicinarci alla sfida, riviviamo le dieci sfide simbolo della rivalità a San Siro. La macchina del tempo come prima tappa ci riporta al 31 ottobre del 1971. La Juventus di Vycpalek, che avrebbe conquistato il suo quattordicesimo scudetto per un punto, domina la scena e si impone 4-1. Roberto Bettega, un artista del gol, incastona un colpo di tacco d’autore nella doppietta che apre la sfida. Perfino Nereo Rocco si toglie il cappello in segno di approvazione. Causio e Anastasi completano il poker, gol rossonero di Bigon.
Nella stagione 1988-89, nessuno ferma l’Inter di Giovanni Trapattoni. Il confronto tra Milan e Juventus vale al massimo un posto in Coppa Uefa. Il 12 marzo del 1989, dopo un’autorete di Tricelli e uno splendido tiro al volo di Evani, si prende la scena il ventenne Graziano Mannari. Si era già fatto notare un paio di anni prima, come protagonista di uno spot contro la violenza negli stadi dopo la sconfitta a tavolino contro la Roma del 1987. Mannari si eleva, segna di testa in tuffo su cross di Donadoni. Ci prende gusto e firma anche il 4-0 con una rete classica, simile a quelle che hanno segnato i suoi anni nella Primavera rossonera: passaggio rasoterra di Costacurta, dribbling su Tacconi, appoggio a porta vuota.
Nella stagione successiva il Milan campione d’Europa e la Juve tentano invano di contrastare il Napoli di Maradona nella corsa allo scudetto. Il 5 novembre, lo scontro diretto nel girone d’andata regala emozioni. Il gol di de Agostini su rigore e Schillaci ribaltano il vantaggio di Van Basten, ma sono proprio l’olandese e Donadoni nel finale a regalare il 3-2 al Milan.
Nel 1994-95, la prima Juventus di Marcello Lippi vince entrambe le sfide contro il Milan. All’andata Roberto Baggio segna di testa anticipando Alessandro Costacurta. Il difensore del Milan ha rivelato che il Divin Codino ha chiamato il pallone, si è finto cioè un calciatore rossonero. Una furbata quasi banale, ma ha funzionato. Al ritorno, la sfida non è spettacolare ma i gol di Ravanelli, che scavalca il portiere e segna di testa a porta vuota, e Vialli disegnano un 2-0 decisivo per lanciare i bianconeri verso lo scudetto.
La Juventus festeggia la stagione del centenario con il titolo numero 24, l’Intercontinentale in Giappone, la Supercoppa europea. Il 6 aprile, demolisce il Milan nella sua peggior stagione dell’era Berlusconi. Il 6-1 con doppiette di Jugovic e Vieri resta un momento impossibile da dimenticare.
Il 9 dicembre 2001, da allenatore del Milan, Carlo Ancelotti pregustava una vendetta contro la sua ex squadra. Ma a San Siro Milan-Juve finisce 1-1. Il rigore di Del Piero cancella l’eurogol di Shevchenko, che non aveva mai segnato a Buffon prima. La scintilla è da fuoriclasse, la domanda eternamente senza risposta: voleva davvero tirare o solo crossare? San Siro, nel dubbio, viene giù.
Dopo la finale di Champions League del 2003, Milan-Juventus decide anche lo scudetto del 2005, che poi sarà revocato ai bianconeri dell’ex Fabio Capello. La sua Juve, solida e cinica, vince 1-0. Pi del gol di testa di Trezeguet, la traccia più duratura di quella partita è l’assist in rovesciata di Alessandro Del Piero.
La stagione successiva, la Juventus vince tutte le prime nove partite della stagione. Ma alla decima, il Milan firma un capolavoro: gol di Seedorf e Kakà, “maledetta” di Pirlo e partita chiusa all’intervallo. Trezeguet può solo mitigare la sconfitta.
La sfida più celebre dell’ultimo decennio tra Milan e Juventus si gioca il 25 febbraio del 2012. Un nome basta a raccontare la storia, quello di Muntari. Se poi, ci si aggiunge “gol fantasma” il ricordo prende forma.
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Più fresco quello del 4-2 del luglio 2020 a San Siro. Il momento più alto dell’esperienza italiana di Rabiot, che raddoppia il vantaggio di Cristiano Ronaldo, viene vanificato da un poker rossonero nell’ultima mezz’ora. Le reti, in successione, portano la firma di Ibrahimovic, Kessie, Leao e Rebic.
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