Christian Abbiati, portiere sia nel Milan che nella Juve, ha avuto la particolarità di riuscire a far infuriare le rispettive tifoserie.
Milan-Juve è una classica del calcio italiano, una di quelle partite dove gli interpreti rievocano ricordi: Pirlo, Del Piero, Gattuso. Mondiali, Europei, successi, cadute. Tutto insieme con diversi colori addosso. Tinte che non sbiadiscono mai con il tempo, semmai danno ancora lustro a ricordi che le lancette dell’orologio possono fermarle.
In quest’ottica, numerosi sono gli episodi che potrebbero riportare al big match, ma uno in particolare fa rabbrividire: non solo per la nostalgia che evoca, ma anche per la particolarità che rappresenta. Protagonista Christian Abbiati. Portiere. Molto più di un mestiere sulla Carta d’Identità: una vera e propria vocazione. Di quelle che non passano, anzi arricchiscono la persona.
Tante le partite giocate con il Milan, anche un passaggio alla Juve: “macchia” sul Curriculum secondo alcuni tifosi. La colpa, o il merito in quel caso, fu di Silvio Berlusconi: correva l’anno 2005-2006, Kakà – in uno scontro di gioco – fece male a Buffon mettendolo fuori causa per diversi mesi. Grave infortunio alla spalla. Allora il Milan, come risarcimento, cedette Abbiati in prestito gratuito alla Juventus. Visto che l’incidente era avvenuto durante il Trofeo Berlusconi.
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Il portiere, in quello stesso anno, fece l’errore di baciare la maglia della Juventus dopo un rigore parato nel corso del campionato. Apriti cielo. Sono arrivati insulti sia dall’una che dall’altra parte: Abbiati – ancora di proprietà del Milan – ha fatto infuriare i rossoneri, mentre i bianconeri hanno preso il gesto come un atto ipocrita.
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Tanto è bastato per scatenare la faida. L’estremo difensore, infatti, vanta lo strano primato di essere riuscito a mettere tutti d’accordo: uno scivolone che gli è costato l’ira unanime e collettiva. Erano altri tempi, non c’erano i social. Un tranello del genere ha coinvolto, recentemente, anche Vidal: il contesto, però, era la Supercoppa tra Inter e Juve.
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La sostanza non cambia, solo che con i social i temi durano – principalmente – uno, due giorni. Poi in tendenza finisce altro. Di Abbiati se ne parlò per mesi. Anche quando tornò al Milan non venne visto di buon occhio. Un’onta che solo il tempo ha potuto alleviare. Un bacio come arbitro di Milan-Juve, sembra l’appendice di un romanzo. Invece è realtà, un incubo da cui il calciatore ha saputo uscire solo con il favore del tempo. Galantuomo, almeno lui.
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