Lutto nel calcio, morto Gianni Di Marzio: così aveva scoperto Maradona

Scomparso a 82 anni Gianni Di Marzio, ex allenatore e padre del giornalista Gianluca, che aveva scoperto Maradona

“E adesso potrai finalmente allenarlo il tuo caro amato Diego. Sei stato un grande papà, mi hai insegnato tutto e non sarò l’unico a non dimenticarti mai”. Così il giornalista Gianluca Di Marzio ha dato l’ultimo saluto al padre Gianni, scomparso a 82 anni.

Lutto nel calcio, morto Gianni Di Marzio: così aveva scoperto Maradona
Lutto nel calcio, morto Gianni Di Marzio: così aveva scoperto Maradona (ANSA)

Negli anni ’70, Gianni Di Marzio è stato un allenatore di successo. Ha portato il Catanzaro in Serie A nel 1976 e il Napoli in finale di Coppa Italia. Tra le tante esperienze, ha guidato il Cosenza a una promozione in Serie B attesa da 24 anni nel 1988.

L’ultima esperienza in panchina nel 1991/92 al Palermo. Poi, da dirigente, è diventato uno dei primi uomini di fiducia di Maurizio Zamparini, al Venezia e al Palermo. Ha lavorato come responsabile dell’area estera della Juventus e  consulente di mercato al QPR in Inghilterra. Aveva occhio per il talento. Fu uno dei primi in Italia a scoprire Cristiano Ronaldo e soprattutto Diego Armando Maradona.

Morto Gianni Di Marzio: scoprì Maradona grazie a un tassista

Morto Gianni Di Marzio: scoprì Maradona grazie a un tassista
Gianni Di Marzio in una foto d’epoca con Bettarini (Lapresse)

Fu grazie a un tassista, ha raccontato al Corriere della Sera, che Di Marzio vide per la prima volta il talento del futuro Pibe de Oro. Era il 1978, le frontiere del calcio italiano erano ancora chiuse per gli stranieri. Però c’era aria di riaperture, e Di Marzio inseguiva nuovi talenti per il suo Napoli con cui aveva perso la finale di Coppa Italia contro l’Inter.

Quel tassista, tifoso del Boca Juniors, gli parlò di un ragazzino fenomenale che giocava per l’Argentinos Juniors. Così Di Marzio decide di deviare dal suo programma, aveva previsto di seguire Olanda-Germania per il campionato del mondo, e di andare al centro dell’Argentinos Juniors. Contatta Settimio Aloisio, il presidente di origini italiane, futuro procuratore di Batistuta, e grande tifoso del Catanzaro.

Aloisio organizza una partita per consentirgli di vederlo, ma Maradona è rimasto a Villa Fiorita, a casa: ce l’aveva con il ct Menotti che non l’aveva convocato per i Mondiali. La prima impressione che ha di Maradona non è certo fulminante. Ma lo convince ad andare al campo, e lì cambia tutto.

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Basta un quarto d’ora perché se ne innamori. Chiede ad Aloisio di accompagnarlo in bagno, si chiude dentro con il presidente e gli fa una proposta. “Fai uscire Maradona dal campo” gli dice. Con lui, infatti, c’è un giornalista italiano molto amico dell’allora presidente della Lazio. Sotto la tribuna di tubi innocenti, Di Marzio blocca Maradona e gli fa firmare un’opzione per il Napoli. Lo blocca per 270 mila dollari.

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Ma alla fine non riesce a convincere Ferlaino a farla valere, nemmeno parcheggiandolo in qualche squadra compiacente all’estero. Alla fine, l’opzione cade. E Maradona arriverà a Napoli solo sei anni dopo.

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