Gli ottavi di Coppa Italia lasciano nuove certezze anche sul piano dell’organico: alcuni giocatori si sono ritrovati con un gesto risolutore.
Coppa Italia, tassello perenne di un mosaico ricco spesso non abbastanza valorizzato: troppe volte considerata l’ultima ruota del carro, quando invece da qualche anno regala emozioni particolari. Anche in questa stagione gli ottavi, per cominciare il cammino con le teste di serie, sono stati importanti: Roma, Inter, Milan, Lazio, Juve e Napoli.
Tutte pronte a darsi battaglia con altrettante compagini di caratura differente, ma non sempre minore: le grandi hanno faticato, ma sono state capaci di puntare su chi magari precedentemente non riponevano speranze. Un turno di scommesse (come investimento temporale) vinte oltre che di partite.
Sorridono Roma e Inter, così come la Juve. Il sorriso a 36 denti, però, ce l’hanno alcuni giocatori: in primis Kumbulla. Il difensore albanese della Roma, arrivato nella Capitale 2 anni fa sotto i migliori auspici, non ha ingranato: complice anche la crescita esponenziale di Gianluca Mancini e Chris Smalling.
Cercava la grande occasione ed è arrivata più avanti, complici gli infortuni e le indisponibilità: messo fuori rosa prima e reinserito poi con quella capacità di prendersi lo spazio che merita senza troppo scalpore e nessuna polemica. Gol contro il Lecce che rimette a posto la situazione e apre la strada alla vittoria.
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A volte serve solo un episodio: eccolo. Marash è ripartito. Lo stesso vale per Andrea Ranocchia: più che ripartito lui non se ne è mai andato. Un uomo spogliatoio, risolutore nel compattare la squadra ma poco utilizzato dall’allenatore nell’ultimo periodo. Energie da gestire, capacità da conservare.
Torna e lo fa in grande stile con un gol da cineteca che rimette in carreggiata una partita che sembrava persa. La ciliegina sulla torta, però, la mette Sensi: l’uomo con la valigia in mano, direzione Liguria (sponda Samp), che trova il gol qualificazione. L’Inter passa il turno grazie ai Sensi di colpa: ora andrà davvero alla Samp? Eldor Shomurodov, invece, resta a Roma – sponda giallorossa – facendosi bastare le occasioni giuste.
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Non solo sotto porta: lì, però, non sbaglia mai. A segno anche stavolta. Mourinho medita per il campionato e l’ex Grifone è pronto a metterlo in difficoltà nelle scelte. Lo stesso vale per Inzaghi e Allegri che si gode il poker contro i blucerchiati e Morata in grado di tornare a segnare. La Coppa Italia lascia qualche consapevolezza in più: guai a chiamarla ripiego. La prova l’hanno data gli “antieroi”, costruendosi un posto da protagonisti.
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