Roma-Lecce, i giallorossi al fianco delle persone con disabilità: l’omaggio al giovane tifoso

Roma-Lecce, i giallorossi al fianco delle persone con disabilità. Il ricordo del giovane tifoso emoziona sui social.

La Roma passa il turno agli ottavi di finale di Coppa Italia contro il Lecce. Ora la aspetta l’Inter: Mourinho tornerà da ex, come ha già fatto in campionato per una sfida che già emoziona i tifosi. Restando in tema di supporter, la differenza all’Olimpico l’ha fatta un giovane tifoso anche se non era presente: Sirio Persichetti, 8 anni di passione e attaccamento alla Roma e alla vita.

Roma-Lecce sostegno al tifoso con disabilità (LaPresse)
Roma-Lecce sostegno al tifoso con disabilità (LaPresse)

Binomio affatto casuale per chiunque, ma per lui un po’ di più. Il giovane tifoso è stato al centro di molte iniziative benefiche e non. Continua ad essere un riferimento poiché la sua storia è un esempio: “Colpito da morte in culla a 50 giorni di vita, ora combattente per la libertà e l’autonomia”.

Questo recita la sua bio di Twitter (profilo gestito dai genitori). La famiglia del bambino non si è mai arresa: era dato per perso, gli hanno saputo garantire una seconda chance tra l’affetto e l’amore dei propri cari.

Roma-Lecce, Sirio porta bene: il tifoso di 8 anni commuove gli utenti

Roma, omaggio al tifoso con disabilità (LaPresse)
Roma, omaggio al tifoso con disabilità (LaPresse)

Una vita più completa, all’insegna dell’autonomia. La qualità delle esperienze, la voglia di ribaltare la situazione: c’è tutto questo e anche di più nei giorni di Sirio, dove dimostra di farcela. Nonostante un sistema che non sempre aiuta e non sempre comprende che dietro una patologia (qualunque) c’è una persona. Se n’è accorta, però, la Roma che leggendo la sua storia su Twitter ha sostenuto alcuni progetti importanti per il giovane tifoso e la famiglia.

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Oggi il giovane tifoso si “sdebita” guardando la partita: 3-1 per la Roma. Sirio porta fortuna e la squadra lo ringrazia con un commento sotto al video social condiviso dalla famiglia mentre – tutti insieme – seguivano la partita: “Noi c’avemo er core grosso, mezzo giallo e mezzo rosso”, cantava Lando Fiorini. A vedere determinate scene non si era sbagliato.

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