La vittoria contro la Sampdoria in Coppa Italia ha fornito un’importante indicazione per il centrocampista Locatelli e per la Juventus
Il 4-1 in Coppa Italia contro la Sampdoria ha messo in luce una Juventus dal gioco fluido e sicuro. I bianconeri hanno dominato la partita, controllando i ritmi e occupando gli spazi in maniera efficace anche per proteggersi nelle transizioni.
Certo, i blucerchiati in crisi, che hanno richiamato in panchina Marco Giampaolo, non si sono certo rivelati gli avversari più duri da superare. Ma non è l’unico fattore che ha pesato nel risultato finale e nella forma del punteggio.
Nel controllo che la Juventus ha saputo esprimere, pesa la nuova geometria del centrocampo, che coinvolge anche la posizione di Manuel Locatelli. Finora, passando dal Sassuolo di De Zerbi alla Juventus di Allegri, la mezzala ha cambiato il modo di interpretare il suo ruolo arretrando il raggio d’azione.
Il tecnico toscano, infatti, plasma squadre che non pressano in avanti e solo in alcuni momenti delle partite perseguono un contro-pressing organizzato. Anche la seconda Juventus di Allegri preferisce lunghe fasi di difesa posizionale, con la linea più bassa, per poi risalire il campo.
Questa ricerca di distensione, di distanze dilatate, non agevola Locatelli e di sicuro non facilita l’adattamento di Arthur. Il regista brasiliano ex Barcellona, infatti, dà il meglio quando può inserirsi in una squadra che cerca di mantenere il controllo del gioco e del campo attraverso il possesso, il fraseggio corto.
Tuttavia, anche per la successione ravvicinata di partite e di impegni tra campionato, la Supercoppa persa contro l’Inter e la Coppa Italia, Allegri ha dato più fiducia ad Arthur.
Il brasiliano aveva giocato in passato titolare contro Malmoe, Bologna e Cagliari, guadagnandosi anche gli elogi di Allegri. Ma in quelle tre occasioni, non aveva mai giocato con Locatelli. Di fatto, sembrava che Allegri li considerasse solo come elementi alternativi nella rosa.
Eppure, sostenevano i tifosi, due giocatori così messi insieme avrebbero potuto velocizzare la manovra della Juventus e renderla più fluida: un jolly non da poco per una formazione che faticava ad essere dominante con la palla nella metà campo avversaria.
Arthur e Locatelli hanno giocato insieme contro la Sampdoria, e l’effetto si è visto. Il brasiliano ha toccato 104 palloni ed effettuato 94 passaggi. Locatelli ha chiuso il match con 101 tocchi e 83 passaggi.
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La mappa delle zone di campo occupate dai due evidenzia come, avendo un playmaker basso più classico alle spalle, Locatelli sia stato in grado di avanzare il suo raggio d’azione muovendosi più in sintonia con quanto aveva fatto vedere nelle ultime stagioni a Sassuolo.
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Un’indizio di come potrebbe cambiare la Juventus nel resto della stagione se Allegri darà continuità a questa nuova geometria del centrocampo.
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