La Coppa d’Africa, tanto criticata dai maggiori club europei, fa da apripista e abbatte muri: l’arbitro Mukasanga fa la storia e fa meglio anche di Stephanie Frapparte.
Il torneo continentale africano, per diverse società europee, non era ben visto in questo preciso momento storico. La prima ragione è per questioni relative alla pandemia. La seconda perché la Coppa d’Africa si sta disputando in un mese cruciale per i club del Vecchio continente e sottrae tantissimi top player.
Ma FIFA e CAF non hanno sentito ragioni: la competizione bisognava giocarla. E quest’oggi è stato un giorno storico per il calcio africano. Ma forse non bisogna limitarsi solo alla Coppa d’Africa. E’ stato un giorno storico per il calcio mondiale. Per la prima volta nella competizione, la direttrice di gara Salima Mukansanga ha arbitrato un match: è la prima donna a dirigere una partita di Coppa d’Africa tra uomini. E neanche Stephanie Frapparte è riuscita in questa impresa agli Europei dello scorso anno.
Chi è Salima Mukasanga, prima donna arbitro a dirigere una partita di Coppa d’Africa
Nella scorsa edizione del campionato europeo di calcio maschile, la direttrice di gioco francese è stata chiamata come quarta ufficiale. La prima volta nella storia degli Europei che una donna è entrata a far parte della squadra degli arbitri. Tuttavia, Frappart non ha utilizzato il fischietto nell’edizione, ma negli anni precedenti aveva già abbattuto pregiudizi e muri sociali, andando ad arbitrare in Europa League e Champions League e ancora prima la Supercoppa UEFA tra Liverpool e Chelsea.
Salima Mukasanga, però, è la prima donna arbitro a dirigere un match in Coppa d’Africa. Quest’oggi ha utilizzato fischietto e cartellini in Zimbabwe-Guinea, dove la nazionale dei guerrieri si è imposta 2-1, ottenendo gli unici tre punti in tre partite. Gli occhi erano tutti puntati su Mukasanga, già collega di Frappart alla Coppa del Mondo 2019.
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La Coppa d’Africa ha superato le attese, dopo lo scivolone in Tunisia-Mali. Solo qualche giorno fa, Mukasanga era diventata la prima donna come quarta ufficiale nella competizione, mentre oggi ha scritto la storia. “Salima ha dovuto superare grandi ostacoli per raggiungere questi livello“, ha dichiarato il capo degli arbitri CAF Eddy Maillet. E pensare che nella sua infanzia il calcio era solo uno sport secondario. Infatti, Salima voleva diventare giocatrice di basket.
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Alla fine, Mukasanga ha esordito con tre cartellini gialli per squadra e ha dovuto fermare molte volte il gioco, fischiando 34 punizioni in 90 minuti. Siparietto simpatico al 55′: la direttrice ruandese voleva ammonire il portiere dello Zimbabwe, ma non trovava il cartellino giallo nel taschino. Prontamente, uno dei calciatori l’ha preso da terra, consegnandolo di fatto a Mukasanga.