Zlatan Ibrahimovic non nasconde qualche problema del Milan e lo dichiara apertamente. L’attaccante rossonero va come sempre dritto al punto.
Il cammino della Serie A non è semplice e proprio per questo serve la giusta concentrazione. Ne è pienamente consapevole un calciatore esperto come Ibrahimovic che non nasconde la voglia di ottenere grandi risultati. Adesso c’è spazio per un commento che sorprende praticamente tutti.
Il centravanti del Milan ha una carriera alle spalle importante e non ha bisogno di un surplus di stimoli, avendo già tanta grinta e voglia di vincere ovunque vada. Il ritorno in rossonero ha entusiasmato società, tifosi e squadra, ma c’è una confessione dell’attaccante che non è da sottovalutare.
Milan e Ibrahimovic che lancia un messaggio anche alla società
L’autobiografia di Ibra è diventata motivo di un confronto scritto per quel che riguarda alcuni argomenti caldi, fra questi anche la lite con Lukaku avvenuta a febbraio dello scorso anno. Dopo la critica all’attaccante del Chelsea, con la frase “Milano non ha mai avuto un re, solo un dio“, è tempo invece di parlare del momento attuale in casa rossonera.
Il cammino del Milan è motivo anche di un paragone con quello dei rossoneri del passato. Ibrahimovic come sempre guarda al presente, volgendo però lo sguardo a ciò che è stato con un velo di malinconia. “La mia squadra è troppo giovane, non è come il mio vecchio Milan. Se andavi contro Gattuso, quello ti ammazzava. Allora mi dico: qui devi intervenire, Zlatan. I ragazzi non hanno paura, ma così rischiano di ritrovarsi in una situazione di debolezza“, ha scritto Ibrahimovic.
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L’attaccante del Milan chiede fra le righe un mano anche alla società per un processo di maturazione che parta dei giovani e che veda la luce grazie anche a giocatori di esperienza e qualità. Il campionato di Serie A è importante, ma i rossoneri guardano anche a un ritorno in pompa magna nelle competizioni come la Champions League.
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La testa della classifica non è così lontana per il Milan di Ibra, ma per continuare a sognare serve cattiveria, fame e voglia di vincere. Lo sguardo dell’attaccante punta già oltre e mira alla crescita collettiva del gruppo allenato da Stefano Pioli, sempre sotto la sua “guida” da calciatore esperto.