Quello sguardo di Dybala rivolto a Nedved e ai dirigenti della Juventus nasconde la rabbia della Joya: da mesi solo mancate promesse.
Paulo Dybala ha sbloccato Juventus-Udinese all’Allianz Stadium, con un bel piattone sinistro, ma non ha esultato. O meglio, ha esultato guardando verso la tribuna, evidentemente con occhi puntati sui dirigenti. E le telecamere hanno subito pizzicato Pavel Nedved.
Ma perché il numero 10 bianconero ha guardato verso il vice-presidente della Juventus? In effetti, è stata una settimana pesante per l’argentino a causa delle voci sul mancato rinnovo e la presunta volontà della società di voler abbassare il suo ingaggio. Ma non è solo questo il motivo per cui Dybala ha fissato Nedved con insistenza.
Sembrano esserci pochi dubbi su chi fosse indirizzata quell’occhiataccia della Joya dopo la rete all’Udinese. Anche sui social, i tifosi bianconeri sono sicuri che Dybala ce l’avesse proprio con Nedved, il vice-presidente della Juventus e nell’ultimo periodo sempre molto esigente con i calciatori.
Ma per capire il vero motivo della rabbia di Paulo Dybala, bisogna andare un po’ indietro nel tempo. Di qualche mese. E’ settembre, è iniziata una nuova stagione e Pavel Nedved risponde alle domande sul rinnovo dell’argentino: “Siamo contenti del ragazzo, stiamo proseguendo le trattative e dobbiamo solo definire l’accordo“. Sembrava tutto fatto, quindi. Questione di settimane. E invece trascorrono due mesi e la risposta è sempre la stessa.
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Prima della sfida di Champions contro lo Zenit, Nedved promette: “Dybala è importante per questa squadra, il rinnovo arriverà prestissimo. Siamo vicini all’accordo“. La firma, invece, non arriva. E dopo appena due settimane da quella gara europea, cambiano anche i toni della società: “Rinnovo Dybala? Siamo tranquilli – disse l’ex calciatore ceco a Mediaset – Non c’è nessuna fretta“.
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E certamente, oltre a queste promesse di Nedved non mantenute, anche le frasi di Arrivabene avranno infastidito la Joya. Infatti, il dirigente della Juventus, solo di recente, ha chiesto al 10 bianconero “più grinta, più carattere e voglia di vincere“. Paulo è stufo di queste dichiarazioni della società? Molto probabile. Ecco perché quell’occhiataccia di Dybala verso la tribuna, con Nedved che abbassa la testa e quasi si copre il volto per non farsi riprendere dalle tv. Ma il linguaggio del corpo non mente. E neanche le dichiarazioni del giocatore a fine gara sembrano poter avere altre interpretazioni: “Non ho nulla da dimostrare”. Una stoccata ad Arrivabene e i suoi dirigenti.
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