Dybala, gol e provocazione. L’attaccante bianconero trascina la Juventus contro l’Udinese: rete in apertura ed esultanza criptica.
Dybala, un silenzio, mille parole. Non dette, capite per chi ha sensibilità e intuito: la Joya segna, ma un volto accigliato fa da cornice alla marcatura. Contro l’Udinese il gol è un pretesto per dire basta: mettere un freno a questa attesa, per lui ingiustificata. Perchè ancora non c’è la firma sul contratto? Se lo chiede Dybala, qualcosa si è rotto e non è detto che ci sia margine per ricucire lo strappo.
La realtà del campo ha visto un’occhiataccia del centravanti verso la tribuna: Nedved riceve il messaggio. La preoccupazione di perdere l’argentino ora è concreta. L’Inter aspetta e non solo lei. Dall’Argentina dicono che potrebbe non firmare più se lo tengono ancora in questo limbo senza indicazioni. Un sentiero che sembrerebbe non essere più tracciato, ma l’attaccante segna, sogna e dimostra che perdere uno così non è l’opzione più vantaggiosa per la Vecchia Signora.
Dybala, la voce del silenzio: la nota stonata è il contratto
L’esultanza che non c’è evita comunque che Dybala si culli sugli allori: vuole dimostrare che, stavolta, l’errore non è il suo. Quella vena in evidenza sulla fronte che pulsa impaziente rappresenta un periodo storico e sportivo: servono risposte e certezze. Dybala all’Allianz ha dimostrato di essere una di queste, ma chissà ancora per quanto.
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Ciò che trascuri diventa di qualcun altro: la Juve comincia a capirlo. Basta che non sia troppo tardi. Dybala si sistema la fascia subito dopo aver segnato. Il capitano è lui, vorrebbe continuare ad esserlo, ma tra il dire e il fare c’è una fumata bianca che deve arrivare. Al netto di promesse, incomprensioni e discussioni.