Paulo Dybala è una questione ancora aperta che tiene bianco in casa Juventus: Andrea Agnelli è pronto ad affrontare la situazione. C’è un commento che lascia però il segno e fa riflettere.
La Juventus è pronta a lottare per il tanto atteso e sperato quarto posto in campionato che vorrebbe dire Champions League. Ci sono alcune questioni che il presidente Andrea Agnelli dovrebbe sistemare a dovere, ma un dubbio potrebbe iniziare ad assalirlo. Il numero uno del club è pienamente a conoscenza della situazione e vorrebbe risolverla subito.
La Serie A è già ripartita dopo la pausa delle festività natalizie, anche se qualche club è fermo a causa dei contagi da Covid-19. Fatto sta che adesso una parola potrebbe cambiare tutto e stravolgere completamente i piani della società. L’attesa è snervante, ma c’è una chiara linea che Agnelli vuole seguire con grande decisione.
Juve e la questione Dybala ancora da risolvere
Il progetto della Juventus è quello di una rifondazione che parta dal club ai bilanci, passando per i calciatori. Le scelte del presidente Agnelli sarebbero proprio quelle di un rinnovamento anche dal punto di vista qualitativo. Sulla questione è intervenuto a La Gazzetta dello Sport l’ex tecnico Giovanni Galeone.
Lo stesso Galeone con un passato da allenatore parla di una squadra da rifondare. “Bisogna costruire una squadra completamente diversa. Ci vorranno due o tre anni, d’altronde se ad Allegri hanno fatto un contratto quadriennale immagino che anche i dirigenti siano consapevoli della situazione“, commenta l’ex mister.
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L’attesa è comunque snervante anche sul fronte Dybala. La Joya potrebbe attendere il definitivo annuncio ufficiale fino al termine del mese di gennaio, poi inizierà a guardarsi intorno. In ogni caso l’attaccante non “ha fatto il salto di qualità, ha avuto tanti infortuni. Non so quanto si possa puntare su di lui“, ha ricordato Galeone.
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Nonostante la Juve sia consapevole di voler procedere con il riscatto di Federico Chiesa, lo stesso Galeone non sarebbe invece così certo del giovane infortunato nel match contro la Roma, così come per Dybala. “Anche Chiesa secondo me può partire se ti danno 50-60 milioni: a volte è devastante, altre volte fa confusione“, ha concluso.