La variante Omicron spaventa la Serie A. La decisione dopo il Consiglio straordinario della Lega alla vigilia di una giornata con 4 partite rinviate
Quattro partite non si giocheranno nella 20a giornata di Serie A. Le ASL sono intervenute e hanno comportato il rinvio di Bologna-Inter, Atalanta-Torino, Fiorentina-Udinese e Salernitana-Venezia. Il Napoli giocherà invece in casa della Juventus con sei giocatori in quarantena: tre perché positivi, gli altri perché in contatto con persone contagiate.
In queste ore decisamente frenetiche, la Asl di Torino ha bloccato i granata che hanno otto positivi in isolamento e non potranno partire per Bergamo: tutta la squadra è in quarantena per cinque giorni.
Dunque non potrà giocare nemmeno domenica contro la Fiorentina che avrebbe dovuto ospitare l’Udinese. Ma l’Azienda Sanitaria Friuli Centrale ha di fatto vietato ai bianconeri di scendere in campo sia al Franchi il 6 gennaio sia contro l’Atalanta la domenica successiva.
La Salernitana, che conta undici positivi nel gruppo squadra e complessivamente 25 persone in isolamento, ha annunciato che domani pomeriggio non si presenterà allo stadio Arechi per la sfida contro il Venezia. E lo stesso vale per il Bologna, fermato dalla Asl per le partite di domani con l’Inter e di domenica con il Cagliari.
Serie A, la Lega fa chiarezza: l’annuncio sui rinvii
“Serve una regola chiara” ha detto il tecnico della Fiorentina Vincenzo Italiano, invocando un protocollo simile a quello in vigore l’anno scorso.
La Lega Serie A, nonostante lo scenario, ha confermato la propria posizione e dunque non ha cancellato interamente l’intera giornata. Il Consiglio straordinario, non ha preso la stessa decisione a cui nei giorni scorsi si è arrivati in Serie B, Serie C e Dilettanti. In queste categorie, infatti, è rimandata la ripresa dei campionati.
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Il Consiglio straordinario ha varato un nuovo protocollo. Con 13 giocatori disponibili, di cui almeno un portiere, contando anche i Primavera nati entro il 31 dicembre 2003, una squadra dovrà scendere in campo alla data e all’ora prevista. I giocatori però dovranno risultare negativi a un tampone effettuato entro le 24 del giorno precedente la partita.
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Si torna indietro, dunque. La Lega si avvicinerà nuovamente a quanto prevedono le norme della UEFA.
Se una squadra non dovesse disporre del numero minimo, la Lega deciderà di conseguenza. Se invece un club pur con il numero minimo di giocatori disponibili non dovesse presentarsi in campo, subirà le sanzioni previste dall’articolo 53 delle norme federali, compresa la sconfitta a tavolino.