Il 2021 è quasi finito e anche per il Milan è tempo di tirare le somme: CalcioToday.it ha stilato una top 5 sui migliori giocatori rossoneri dell’anno.
Il Milan ha sicuramente vissuto un 2021 da grande protagonista, tornando a sognare lo scudetto e soprattutto riprendendosi un posto in Champions League che mancava da troppo tempo.
Un anno di continua crescita per la squadra di Pioli che è riuscita a migliorare e togliersi grandi soddisfazioni. Il calcio è uno sport collettivo dove risaltano le qualità dei singoli che fanno la differenza e hanno un peso specifico maggiore nell’economia dei risultati.
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La redazione di CalcioToday.it, mischiando le statistiche alle opinioni soggettive, ha stilato la top 5 dei giocatori del Milan nel 2021. Una lista di nomi, non in ordine di classifica, che sicuramente aprirà il dibattito tra i nostri lettori.
Il mondo si è capovolto per Calabria che in pochi anni ha trasformato in applausi i tanti fischi ricevuti a San Siro. Il difensore rossonero non si è mai arreso alle critiche e, nonostante le evidenti difficoltà, alla fine è riuscito a prendersi la sua rivincita in campo. Sotto la guida di Pioli ha fatto il definitivo salto di qualità, migliorando sotto ogni punto di vista e prendendo più fiducia nei propri mezzi.
Nell’ultimo anno è diventato completamente un altro giocatore, sicuramente quello più cresciuto nella rosa del Milan fino a riprendersi la fascia di capitano in assenza di Romagnoli. Con la grande spinta di Theo Hernandez sulla corsia opposta, ha dovuto svolgere un compito più difensivo che però non ha influito sul suo rendimento.
Il classe ’96 è un giocatore molto duttile che sa adattarsi a più posizioni (ha giocato anche a centrocampo in emergenza) e interpretare il ruolo di terzino in maniera moderna. Nel 2021 ha acquisito molta sicurezza anche in fase di impostazione, diventando praticamente un regista aggiunto sulla fascia senza rinunciare a proporsi in avanti e spingere quando c’è l’occasione.
Lo dimostrano anche i numeri a livello offensivo tra gol e assist, oltre alla sua pericolosità quando sale palla al piede e negli inserimenti da dietro. Purtroppo per Pioli i suoi problemi muscolari non sono stati pochi e anche in questa stagione ha dovuto fermarsi dopo un inizio fenomenale dove aveva toccato un livello altissimo.
In pochi avrebbero potuto immaginare che un ragazzo scartato dal Chelsea potesse imporsi con tale autorità e personalità in Serie A. Il suo arrivo a gennaio è stata una svolta per il Milan che ha sistemato la difesa, trovando il compagno perfetto a Kjaer.
Fin dalle prime partite Tomori ha impressionato i tifosi per la straripante fisicità e aggressività tipica del calcio inglese che lo rende difficile da superare nei duelli individuali. Una forza della natura capace di scalzare Romagnoli e conquistare subito una maglia da titolare, diventando un elemento imprescindibile per Pioli. Non solo potenza per il classe ’97 che ha dimostrato anche grande intelligenza e senso della posizione in un ruolo delicato.
Una piacevole sorpresa che la scorsa estate ha convinto la società a fare un grosso sforzo economico da circa 30 milioni per esercitare il riscatto. E’ stato colpo di fulmine che ha confermato le prime sensazioni partita dopo partita con prestazioni eccezionali sotto gli occhi di tutti.
Da gennaio a dicembre ha sbagliato pochissime gare, alzando un muro davanti a Donnarumma prima e Maignan poi. Ha chiuso l’anno con 34 presenze totali in campionato con un gol alla Juventus più altre 10 nelle varie coppe segnando al Liverpool in Champions League.
In modo inaspettato Kjaer ha trovato una nuova giovinezza al Milan, ritagliandosi uno spazio di assoluta rilevanza. Un esempio per tanti giovani rossoneri che sono cresciuti anche grazie ai suoi insegnamenti. Il carisma e l’esperienza accumulata in carriera hanno giocato un ruolo fondamentale in una squadra a cui serviva soprattutto un cambio di mentalità.
Il 32enne danese è riuscito nella sua missione, alzando il livello dei compagni e risolvendo anche gran parte dei problemi difensivi. In poco tempo è diventato un fedelissimo di Pioli che l’ha messo al centro del progetto, ricevendo in cambio grande disponibilità e professionalità in ogni circostanza.
Un supporto da vero leader che non si è mai tirato indietro, giocando con grande mestiere e ingaggiando accesi duelli con ogni tipo di avversario. In più si è reso utile anche nella costruzione dell’azione con diversi lanci in profondità che hanno prodotto occasioni pericolose.
Al fianco di Tomori ha formato una delle coppie più solide dell’intero campionato, aiutandosi a vicenda e costruendo una grande intesa. Le loro caratteristiche si sono subito adattate alla perfezione portando maggiore copertura a un reparto instabile da diversi anni. Purtroppo il suo 2021, come probabilmente l’intera stagione, è finito in anticipo a causa di un grave infortunio e la sua assenza si sta già rivelando un dura perdita per il Milan.
E’ l’uomo copertina della rinascita del Milan. L’anno scorso Kessié ha disputato la miglior stagione della sua carriera, non soltanto in termini realizzativi. La sua presenza a tutto campo è stata un fattore decisivo per la causa rossonera che più volte si è aggrappata alle sue spalle per centrare il risultato.
Il classe ’96 ivoriano ha messo in mostra le sue incredibili doti atletiche con cui svolgeva le due fasi di gioco a intensità molto elevate fino all’ultimo minuto di partita. Un carro armato in grado di travolgere tutti ma con una lucidità di pensiero maggiore rispetto al passato. E’ stato proprio l’aspetto mentale a renderlo ancora più forte, migliorando la capacità di lettura delle situazioni e sbagliando sempre meno le scelte.
Non dimenticando la sua abilità dagli undici metri dove sono passate tante vittorie come la più importante contro l’Atalanta. Nei momenti chiave ha saputo tenere i nervi saldi, dimostrando una sicurezza invidiabile sui calci di rigore tanto da arrendere anche Ibrahimovic.
Dopo un’estate impegnativa, dove non si è fermato per andare alle Olimpiadi, le sue prestazioni sono sensibilmente calate rispetto agli standard a causa delle fatiche fisiche ma probabilmente anche per le voci di mercato. La discussa trattativa sul rinnovo ha un po’ condizionato il giocatore che ha perso brillantezza e continuità, ritrovando però il sorriso con la doppietta all’Empoli per chiudere il suo 2021 da miglior marcatore del Milan.
La carta d’identità continua a invecchiare ma Ibrahimovic rimane il centro di gravità del Milan. E’ vero che negli ultimi mesi ha avuto diversi infortuni, restando fuori a lungo e saltando tante partite, ma la sua importanza è indiscutibile. Nonostante il peso dei 40 anni si faccia sempre più sentire, ogni volta che scende in campo può inventarti la giocata vincente.
Non sai mai cosa aspettarti dal fenomeno di Malmo che può sorprendenti da un momento all’altro con il suo sconfinato talento. Per questo sulla carta è ancora il centravanti titolare considerando anche gli acciacchi di Giroud. Un punto di riferimento per Pioli e i compagni che fanno sempre affidamento sulle sue qualità nei momenti di difficoltà.
L’unica incognita è l’aspetto fisico che deve continuamente gestire e controllare per minimizzare i rischi. E’ difficile trovare continuità di rendimento ma quando riesce a giocare difficilmente non lascia il segno. Basta guardare la media gol del 2021 dove ha segnato 12 reti in 24 presenze totali di campionato, ovvero un gol ogni due partite, senza contare il suo apporto generale in fase offensiva.
Insomma la Serie A è ancora il suo terreno di caccia, mentre in Europa ha fatto sinceramente più fatica e non è riuscito a dare il contributo sperato. I tifosi rossoneri però non potranno mai criticarlo e credono che possa regalarli un’ultima gioia prima del ritiro. Il sogno si chiama scudetto e, dopo il tentativo fallito la scorsa stagione, c’è un’altra grande opportunità da inseguire fino in fondo.
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