Lionel Messi ha rilasciato una lunga intervista al quotidiano argentino Olé: le tre curiosità che non sapevamo del talento argentino.
Leo Messi sta diventando un caso. Finora al Paris Saint-Germain ha segnato un solo gol, contro il Nantes lo scorso 20 novembre, e servito quattro assist. Tre dei quali, però, nella stessa partita in casa del Saint-Etienne.
Anche se il PSG sta dominando la Ligue 1, l’argentino fatica a incidere come tutti avrebbero immaginato dopo la conquista della Copa America. Il sette volte Pallone d’Oro non riesce a integrarsi con Mbappé, rendendo più complessa la gestione della squadra per il tecnico Pochettino.
Non è la prima volta che la Pulga ha sofferto per le difficoltà di ambientarsi in una nuova realtà, come raccontava al quotidiano argentino olé prima del trasferimento da Barcellona a Parigi.
Messi ha svelato i suoi sentimenti e le emozioni che ha provato quando ha lasciato l’Argentina per approdare in Spagna, nella terra catalana. “Quando viaggiavo in aereo da Rosario a Barcellona piangevo sempre – confessa la Pulce – volevo restare a casa mia, ma volevo anche tornare a giocare a calcio. Sapevo che non sarei tornato in Sud America per altri sei mesi“. Il sei volte Pallone d’Oro ha raccontato anche di aver un rimpianto calcistico.
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Nel corso della lunga conversazione ad Olé, Leo Messi ha dichiarato un suo grande rimpianto: non aver scambiato la maglia con alcuni celebri calciatori della Liga. “Mi dispiace non aver preso le magliette di Ronaldo (il brasiliano) e Roberto Carlos – racconta l’argentino – Entrambi li ho affrontati ad inizio carriera e non ho le loro divise. Poi certamente me ne mancano altre, ma ne ho scambiate tantissime“.
Un’altra curiosità di cui pochi erano a conoscenza è il rapporto del talento sudamericano con la scuola. Visto il suo trasferimento in età adolescenziale dall’Argentina all’Europa, Leo ha dovuto completare gli studi in Spagna. “La verità è che non mi piaceva studiare – confessa Messi a Olé ricordando i tempi d’infanzia a Rosario – E’ stato molto difficile per me, ma ho avuto sempre un comportamento corretto“. Poi ha proseguito: “Ho studiato al liceo in Spagna, non prestavo molta attenzione però è stato un bel periodo“. Insomma, la carriera calcistica è andata sicuramente meglio di quella scolastica.
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