Come è nata la tradizione del Boxing Day in Inghilterra e perché è diventata una giornata di festa per il calcio e per lo sport
Le abitudini moderne del calcio inglese e della Premier League hanno reso tutti i tifosi familiari con una particolare espressione: Boxing Day. Dall’epoca vittoriana, in pieno Ottocento, è così che si identifica il giorno di Santo Stefano. In quegli anni, infatti, i servi avevano un giorno libero e i ricchi offrivano doni ai più poveri e li portavano in apposite scatole: le “box”, appunto. Il nome diventa ufficiale con il Bank Holidays Act del 1871.
Fin dalle origini, il calcio ha accompagnato le festività natalizie. Inizialmente si giocava anche a Natale, come ha ricordato alla BBC il professore di storia Martin Johnes.
Ad esempio nel 1913 il Liverpool vinse 4-2 contro il Manchester City a Natale, perse al ritorno 1-0 nel Boxing Day e pareggiò 3-3 contro il Blackburn Rovers il giorno dopo.
Dopo la seconda guerra mondiale, a Natale si sono diffusi spettacoli e festival così il calcio ha conservato il centro della scena a Santo Stefano. In Inghilterra, infatti, non si sono più giocati incontri professionistici di calcio dal 1965. In Scozia, invece, la tradizione è andata avanti fino al 1976.
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Un match memorabile, per lo scenario e le conseguenze, si è giocato nel Boxing Day del 1920. E’ una sfida amichevole fra squadre femminili (Dick, Kerr Ladies, una delle squadre femminili di maggior successo dell’epoca, contro St Helens Ladies) organizzata per raccogliere fondi a favore dei soldati feriti in guerra. Al Goodison Park, lo stadio dell’Everton, arrivano in 53 mila. L’impianto è tutto esaurito.
La causa tocca tutti, non c’è praticamente famiglia che non abbia avuto un membro ferito o morto durante la Grande Guerra. Si spiega anche così la popolarità di quella partita.
Ma anziché fare il bene della causa del calcio femminile, ne diventa un freno. Perché dopo quell’evento la Football Association, la federcalcio inglese, decide che la pratica calcistica non è adatta alle donne. Il calcio femminile si fermerà nel giro di un anno.
E quei 53 mila spettatori resteranno il più numeroso pubblico per una sfida di calcio femminile in Gran Bretagna fino al 2012. In quell’occasione, durante le Olimpiadi di Londra, 70.584 persone hanno assistito alla sfida fra le padrone di casa e il Brasile.
In Gran Bretagna e nel Commonwealth, durante il Boxing Day non si gioca solo a calcio. E’ antica la tradizione del rugby, che prevedeva fino agli anni ’90 sfide storiche come Llanelli contro London Welsh o Leicester contro i Barbarians.
In Inghilterra, il 26 dicembre si organizza anche la King George VI Chase, la seconda corsa di cavalli più prestigiosa della nazione, al Kempton Park Racecourse nel Surrey. Abbondano, comunque, nel territorio nazionale le corse e le battute di caccia.
In Australia, Nuova Zelanda e South Africa, il Boxing Day è un giorno riservato ai test match di cricket, mentre in diverse nazioni africane si disputano incontri di pugilato.
Spesso il 26 dicembre sono in programma tornei di hockey su ghiaccio come la Spengler Cup a Davos, in Svizzera. Curiosa, infine, la tradizione svedese dell’Annandagsbandy, il match in programma ogni Boxing Day con cui si sanciva l’inizio della stagione nazionale del bandy.
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