Plusvalenze Inter, tutte le operazioni oggetto dell’indagine preliminare della Procura di Milano e della Guardia di Finanza
Novanta milioni di plusvalenze tra il 2017 e il 2019. Su questo si concentra l’indagine della Guardia di Finanza, guidata dalla Procura di Milano, che ha eseguito controlli sui bilanci dell’Inter. In quelle due stagioni, i nerazzurri hanno realizzato circa 90 milioni di plusvalenze. Obiettivo dei controlli è verificare se si sia trattato di operazioni gonfiate.
L’espressione plusvalenza indica la differenza fra il prezzo di vendita di un calciatore e il suo “peso” nel bilancio al momento della cessione. Quando una società acquista un calciatore, infatti, non mette a bilancio l’intero ammontare della spesa, ma lo distribuisce lungo gli anni di contratto del calciatore: è il cosiddetto ammortamento.
Se lo vende prima della scadenza del contratto, mette a bilancio tutta la cifra incassata dalla cessione, ma per il guadagno effettivo, la plusvalenza, bisogna sottrarre l’ammortamento rimasto.
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Inter, tutte le plusvalenze oggetto dell’indagine
Torniamo all’Inter. Per quanto riguarda la prima stagione, ovvero la stagione 2017-18, l’Inter ha realizzato plusvalenze per 49,7 milioni.
Nel bilancio chiuso al 30 giugno 2018, l’Inter ha registrato plusvalenze per complessivi 49,7 milioni. Di questi, 8 derivano dalla cessione di Santon e altri 2,6 da quella di Zaniolo, entrambi passati alla Roma nell’operazione che ha portato Nainggolan all’Inter.
Importanti anche i 5,3 milioni di plusvalenza per la cessione di Murilo al Valencia, marginali invece i benefici per le operazioni in uscita legate ai cartellini di Stevan Jovetic e Geoffrey Kondogbia.
La Guardia di Finanza ha svolto controlli anche sulle cessioni di giovani calciatori che hanno consentito grandi plusvalenze: 7,7 milioni grazie a quella di Ionut Radu, 5,9 quella di Federico Valietti (entrambi al Genoa), 6,9 quella di Davide Bettella all’Atalanta.
L’anno successivo, l’Inter ha realizzato 40,1 milioni di plusvalenze, di cui 19,5 grazie alla vendita di Andrea Pinamonti al Genoa. Altri 9,5 derivano dalla cessione allo Standard Liegi di Zinho Vanheusden, successivamente riacquistato come Radu e Pinamonti.
Altre operazioni sotto osservazioni riguardano Andrea Adorante (3,9 milioni di plusvalenza dalla cessione al Parma) e Marco Sala (2,9 milioni di plusvalenza, ceduto al Sassuolo). Complessivamente, dunque, dal calciomercato e dalle plusvalenze è derivato l’11% dei ricavi complessivi dell’Inter nei due anni in questione.
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