Lazio-Tare, tensione ai massimi livelli: il dirigente biancoceleste starebbe attraversando un periodo difficile. Possibile svolta con Lotito.
Lazio-Tare, le cose si complicano. La questione è difficile da dipanare: di mezzo c’è una carriera dal sapore di storia e aspetti celati che solo i diretti interessati possono sapere, ma ciò che conta è la volontà del dirigente: l’albanese vuole restare alla Lazio, ma non si sa più se la squadra biancoceleste vada bene per lui.
Gli si chiede uno sforzo, l’ex attaccante lo fa ma non è detto che basti: giocatori che non arrivano, colleghi che arrivano dopo e la capacità di piazzare trattative in uscita che più che consolare indispettiscono. Come il possibile affare Arthur-Luis Alberto. Poi manca ancora un vice Immobile e la difesa resta ballerina. A parte il fatto che questa Lazio ha l’aria di essere un cantiere aperto (32 reti subite in 17 giornate), ancora non c’è chiarezza sulle mosse del futuro: chi va, chi resta? E siamo a un passo da Gennaio.
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Lazio-Tare, tensione ai massimi livelli: il dirigente biancoceleste pronto all’addio
Tempo di decisioni: Tare nella foto di Natale c’è, ma non è detto che il prossimo panettone lo mangi a Formello. L’uomo è corteggiato da molte squadre, in primis la Juventus che non ha mai nascosto di volerlo come possibile erede di Paratici: non è da escludere che certi colpi possano andare in quella direzione.
Lo pensano i tifosi, sussurrandolo a bassa voce, dirlo concretamente resta difficile. Visto che ufficialmente regna il sereno: ufficiosamente, però, tanti sono gli scheletri nell’armadio da chiarire: cosa è successo tra Sarri e Luis Alberto dopo l’episodio spiacevole del rientro in ritardo a inizio estate. Ferri corti che proseguono e anche i dirigenti potrebbero farne le spese: la “guerra fredda” in casa Lazio è appena cominciata.
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— S.S.Lazio (@OfficialSSLazio) December 15, 2021