Federica Cappelletti ha ricordato Paolo Rossi, a un anno dalla scomparsa, nella maniera più romantica possibile.
Paolo Rossi, un credo, uno stile di vita. Un campione. La vita dedicata al calcio e alla famiglia. L’amore per la Nazionale e per sua moglie Federica: passioni che andavano a braccetto. Storie importanti entrambi, quella con il pallone e con la sua dolce metà, che gli hanno permesso di andare avanti anche nei momenti difficili.
Durante la malattia, un decorso inevitabile, ripensare a momenti belli. Vittorie, gioie e abbracci speciali. Tutto aveva e ha un valore. Lo stesso che ha consentito all’uomo di riappacificarsi con sé stesso e il mondo che lo circonda prima del trapasso: una fine garbata, unica e incredibile per consapevolezza, serenità e totale accettazione di una vita che tante soddisfazioni ha saputo dargli.
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Paolo Rossi, il toccante ricordo della moglie: “Cosa mi ha aiutato a superare lo sconforto”
Conferma tutto Federica Cappelletti, sua moglie, spodestata della figura di un uomo perfetto: marito modello, padre presente, ma mai scippata dell’amore che Paolo Rossi provava per lei, per loro. Figli che sono tutto, ancora adesso che papà li guarda dall’alto, ma continuano ad arrivare le rose rosse a ogni traguardo importante: un filo legato al passato, per sorreggere il peso dei ricordi.
Aiuta in tal senso anche l’ultimo libro che la Cappelletti ha pubblicato: un insieme delle lettere d’amore di Pablito. “Rileggerle mi ha salvato, pra le pubblico per far capire ancora meglio a tutti che uomo meraviglioso fosse Paolo”. L’uomo oltre il campione, ecco perchè – un anno dopo la dipartita – non ci stupiamo del fatto che siano – ancora inevitabilmente – sinonimi.
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