A Genova danno praticamente per conclusa l’era Ferrero, presidente della Sampdoria dal 2014 al drammatico arresto di qualche giorno fa: il nuovo proprietario è l’americano James Dinan
Sono ore drammatiche per la Sampdoria e il suo futuro. Ore che precedono la sfida con il Genoa, forse una delle stracittadine più particolari e atipiche di una città dove il derby conta praticamente quasi tutto.
L’arresto di Massimo Ferrero ha di fatto accelerato il processo di cessione del club blucerchiato che era iniziato alcune settimane fa, da quando il proprietario, che aveva acquisito il controllo della Samp da Edoardo Garrone nel 2014, aveva espresso la volontà di passare la mano. Una situazione estremamente complessa. Per le richieste di Ferrero, che pretendeva 170 milioni per un’azienda esposta per oltre 70 milioni di debiti e perché le ultime trattative erano sempre fallite tra molte polemiche.
Ferrero diceva di voler vendere ma di fatto l’impressione è che ogni volta che qualsiasi trattativa entrava nel vivo fosse proprio lui a decidere di non trovare l’accordo decisivo. Ora le cose sono drammaticamente diverse.
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Gli acquirenti interessanti alla Sampdoria sono essenzialmente due. Ma l’unica trattativa che può andare a buon fine in tempi brevi è quella con l’americano James Dinan, miliardario americano, un patrimonio personale superiore ai tre miliardi di dollari, gestore di un patrimonio di investimenti che sfiora i 25 miliardi di dollari. Dinan è il classico re della grande finanza che si è incoronato da solo.
Nel 1987 era rimasto senza un dollaro dopo il fallimento dei suoi investimenti a causa del crollo in borsa. In meno di cinque anni, ripartendo da zero, il suo ‘gruzzoletto’ era diventato un capitale imponente. Fondò la York Capital Management. York, come York Avenue, la strada dove erano nato e cresciuto. Oggi è uno degli uomini più ricchi di New York: presiede il Museo Civico, del quale è uno dei sostenitori economici più generosi. Ma anche il Lincoln Center for the Performing Arts che ogni anno ospita il Kennedy Honors Award. Gira il mondo con i suoi tre aerei privati per ingrandire il suo business.
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Nel 2014 si è comprato una quota rilevante dei Milwaukee Bucks: 250 milioni di dollari cash, circa 100 milioni di dollari all’anno per otto anni per togliersi lo sfizio di vincere quest’anno il titolo NBA, il secondo della franchigia. Un vincente.
Ma anche un uomo estremamente elegante, garbato, lontanissimo dall’immagine degli squali di Wall Street proposti dalla narrativa cinematografica. Sposato con la stessa donna, Elisabeth Miller, conosciuta all’Università quando aveva 20 anni, tre figli. Vive a Manhattan ma viaggia per 250 giorni all’anno: quando può scappa a Nantucket Bay per godersi la sua casa sul mare e il suo splendido yacht dal quale pesca “senza che nessuno mi abbia mai insegnato a pescare…” dice.
Il suo vezzo è quello di ributtare i pesci in acqua: senza strapazzarli troppo.
Una vacanza all’anno, otto giorni, sull’isola di Saint Barthelemy dove possiede un’altra splendida villa. Il suo uomo di fiducia sarà Gianluca Vialli, un uomo di massima garanzia per i tifosi blucerchiati. Edoardo Garrone, che dopo una contestazione dei tifosi lasciò il club dall’oggi al domani a Ferrero con un tesoretto in cassa che oggi non c’è più, sarebbe interessato a rientrare.
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