Francesco Totti riabbraccia la sua Roma. Un simbolo ritrova quella che per anni è stata la sua seconda pelle, non è ancora finita.
Totti torna allo stadio e il presente sembra meno gravoso. I romanisti ne sono convinti e lo dimostrano: il 3-0 subìto contro l’Inter pesa meno – non dal punto di vista della classifica – sul piano emotivo se c’è qualcuno pronto ad abbracciarti. Il campione ha accolto l’abbraccio dell’Olimpico in quello che è stato il proprio ritorno a casa: “Mi fermo davanti ai cancelli di Trigoria e piango”, aveva detto Totti poco dopo il ritiro.
Anni in cui l’ex Capitano si è allontanato dalla Roma per scelta propria, dopo una conferenza stampa chiarificatrice al CONI, in cui ha espresso tutte le sue perplessità nell’operato di Pallotta. Poco valorizzato come uomo e dirigente, così si sentiva quello che per anni è stato il Capitano e continua ad esserlo per antonomasia.
Un rapporto agli antipodi con i Pallotta, ma soprattutto con altri dirigenti che nel tempo hanno preso altre strade. Esattamente come lui che i giallorossi li vedeva da lontano, spesso grazie alle imprese del figlio che nel settore giovanile si appresta ad essere una conferma. Passato e presente si intrecciano per anni senza disturbare, ma con i Friedkin è arrivato il momento di parlare del futuro.
Il numero dieci si è messo in proprio: due società di scouting e l’occhio allenato per riconoscere il talento. Procuratore, ma soprattutto procacciatore di occasioni: giovani promettenti che possono fare la differenza. La Roma, dopo qualche anno di cordiale indifferenza, torna a bussare. Lo fa con discrezione a casa di quello che è stato – non ha mai smesso di essere – il suo re.
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Un’occasione per tornare in società: “Non lo escludo”, risponde. Ora che la proprietà e le priorità sono altre. Il primo esempio tangibile di strappo ricucito proprio contro l’Inter. È tornato in tribuna, ha tifato e applaudito con gli altri che, per forza di cose, hanno applaudito lui. Tutto è pronto, ma mancava un tassello che è arrivato appena fuori dallo stadio.
Totti diventa – in tempo record – Brand Ambassador di Digitalbits: rappresentante a livello globale di quello che è il main sponsor della Roma. L’inizio di un sodalizio destinato a durare. La Roma compie investimenti importanti, anche e soprattutto con la collaborazione di Totti: un lavoro a stretto contatto che significa prove tecniche di trasmissione, un riavvicinamento non solo nei fatti ma in particolare nella sostanza. Un legame destinato a rafforzarsi.
L’approdo in Digitalbits potrebbe essere un apprendistato per qualcosa in più: magari la vicepresidenza giallorossa in stile Zanetti. L’uomo di quell’Inter che ha surclassato la Roma davanti ai suoi occhi: la nemesi prima della catarsi. Se è lecito sperare, allora tanto vale aggrapparsi a quell’abbraccio dell’Olimpico. Potrebbe essere il primo di tanti.
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