Juventus nel caos: la Procura di Torino apre un’indagine sul bilancio del club. Perché sono coinvolti anche Agnelli, Nedved e Paratici.
Terribile colpo di scena in casa Juve. Stando a quanto riportato da La Gazzetta dello Sport, la procura di Torino ha aperto un’indagine dopo alcuni approfondimenti di Consob e Covisoc in merito alle plusvalenze dalla stagione 2018-19 a quelle 2020-21. Sarebbero sei gli indagati per falso in bilancio, tra cui anche il Presidente della Juventus Andrea Agnelli.
La Commissione nazionale per le società e la Borsa e la Commissione di Vigilanza sulle Società di Calcio Professionistiche hanno sospettato di alcuni movimenti e presunti falsi di bilancio del club bianconero. Così, la scorsa estate sono partite alcune verifiche, in particolar modo su un’importante operazione di mercato avvenuta nel 2020.
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Quest’oggi, alla Continassa c’è stato un blitz della Guardia di Finanza. Le autorità hanno preso visione di tutti i documenti in riferimento ai bilanci approvati dalla società negli ultimi anni. Proprio il comunicato della Procura spiega che “i finanzieri hanno avuto l’incarico di reperire la documentazione relativa ai bilanci della società approvati tra il 2019 ed il 2021“. Inoltre, si sottolinea che allo stato attuale le attività sono volte “all’accertamento di ipotesi di reato di false comunicazioni ed emissione di fatture per operazioni inesistenti“. L’indagine è stata denominata Prisma ed è cominciata a maggio, ma solo ora se ne conoscono i primi dettagli.
Il tutto sarebbe partito dalla Covisoc e Consob che hanno verificato i movimenti di mercato della Vecchia Signora. In particolare, sotto osservazione della Covisoc è finito il trasferimento di Pjanic dal club bianconero al Barcellona, ed il conseguente arrivo di Arthur a Torino. La Procura di Torino ha aperto un fascicolo sulla Juventus dopo che Consob e Covisoc hanno avviato delle ispezioni nello scorso luglio su alcuni presunti casi di plusvalenze, tra cui quello sopra citato.
Secondo la Covisoc era necessario verificare i movimenti societari che ammonterebbero a circa 50 milioni di euro. Nell’indagine Prisma sono coinvolti il Presidente della Juventus Andrea Agnelli, il vice Pavel Nedved e l’ex dirigente bianconero Fabio Paratici. Precedentemente all’apertura dell’indagine, la Juventus ha sottolineato come la vicenda potrebbe avere “impatti negativi e significativi sulla reputazione e sulla situazione economica” del club.
Già in passato, ben oltre 10 anni fa, due società di Serie A furono indagate per accuse simili: sia Inter che Milan nel 2008 furono prosciolte. Più recentemente, invece, il Chievo Verona ha subito una penalizzazione di tre punti a campionato in corso perché accusato di aver scambiato calciatori delle giovanili per cifre esagerate. In tal modo, la società veneta ha messo a bilancio plusvalenze fittizie.
E così, la Juventus rischierebbe una penalizzazione o sanzioni amministrative, come multe salate. Il precedente del 2008 che coinvolse Inter e Milan può salvare la società bianconera. I club furono prosciolti perché non è possibile quantificare il valore dei diritti di cessione dei giocatori, vista l’assenza di parametri di riferimento.
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