Con una finale dominata grazie a un gol in avvio, l’Al Hilal conquista la quarta Asian Champions League della sua storia, la seconda in tre anni
Un gol in avvio e la strada verso il quarto trofeo continentale della sua storia si fa spianata per l’Al Hilal, squadra saudita di Riyadh che di fronte a oltre 70mila tifosi entusiasti ha alzato il trofeo più atteso dell’anno.
Nulla da fare per i volonterosi avversari del Pohang Steelers, anche loro a caccia del quarto trofeo assoluto. D’altronde le condizioni per i sudcoreani erano da considerare quasi proibitive. Di fatto gli Steelers giocavano in trasferta. La finale, infatti, era stata da tempo organizzata al King Fahd Stadium di Ryadh, l’impianto di casa dell’Al Hilal.
Stadio completamente esaurito con una minuscola rappresentanza di tifosi degli Steelers, appena 100 tifosi, che erano riusciti a mettersi in viaggio nonostante le restrizioni per la pandemia. Una rappresentanza applaudita anche dal pubblico di casa, ma sommersa dal tifo dei Blue Power una delle potenze economiche più importanti di tutto il calcioasiatico.
Per altro tante assenze di rilievo per il Pohang che alla fine sono costate care anche in termini tattici: tra queste il centrocampista Lee Seung-Mo e il portiere Kang Hyeon la cui stagione è finita male con un intervento chirurgico alla caviglia.
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In tribuna, tra le autorità, all’interno del meraviglioso stadio soprannominato “La Perla”, anche il presidente della FIFA Gianni Infantino. Un ulteriore biglietto da visita per l’Asia che ospiterà la prossima edizione dei Mondiali in Qatar, per altro con il supporto di numerosi sponsor che arrivano anche dal mondo saudita.
“La Perla” esplode già al primo minuto dopo avena 16”: calcio d’avvio e micidiale accelerazione dei padroni di casa che porta in gol Nasser Al Dawsari. Il gol più veloce nella storia della Asian Champions League.
La reazione della squadra sudcoreana, improntata su un lungo ma sterile possesso palla, è del tutto inadeguata, i Blue Power controllano la partita senza grandi difficoltà. Poche per altro le occasioni da rete: un gran tiro di Gomis che finisce sul fondo e un’altra conclusione del francese deviata dal portiere sudcoerano in corner. Sterile il possesso palla del Pohang. Anche nel corso del secondo tempo, sono ancora una volta i sauditi ad andare più vicini al gol sempre con Gomis e poi con Matheus Pereira direttamente su calcio di punizione. La partita, di fatto, si chiude al 63’ quando Gomis pesca con un bel passaggio filtrante Marega. Il giocatore maliano si incunea in una difesa avversaria troppo lenta a chiudere e insacca con grande precisione.
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Sul 2-0 di fatto cominciano i festeggiamenti di una vittoria assolutamente meritata da parte della squadra di casa senza che i sudcoreani siano mai riusciti a rendersi davvero pericolosi verso la porta avversaria. L’AL Hilal, a questo punto, entra nel novero delle squadre che parteciperanno al prossimo Mondiale per Club in programma con un calendario ancora da definire a gennaio.
A completare il quadro manca soltanto la vincitrice della finale di Copa Libertadores in programma il 29 novembre, a Montevideo, tra Flamengo e Palmeiras.
Il gol di Marega del 2-0
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