La nuova dipendenza di Mike Tyson è particolare e assolutamente sorprendente: l’ex pugile racconta cosa ha visto con il veleno del rospo.
Il campione di pugilato è sempre stato un uomo sopra le righe. Mike Tyson è conosciuto al mondo per essere stato uno dei migliori sul ring, ma anche per alcune accuse ed episodi spiacevoli che hanno segnato la sua vita privata e la carriera professionale. Impossibile non citare il clamoroso gesto nell’estate del 1997, quando Tyson morse l’orecchio di Holyfield e lo rigettò sputandolo.
Negli anni Mike ha dichiarato di esser stato dipendente della droga, in particolare della cocaina di cui ha fatto ampio uso. Sembra essersi ripulito da quello stupefacente, ma ora vuole battersi per una nuova dipendenza di cui sembra non riuscirne a fare a meno.
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Mike Tyson,
Al New York Post, l’ex pugile americano ha svelato di aver provato una sostanza particolare che gli permette di “viaggiare” verso altri mondi. Addirittura quello dell’aldilà. Infatti, Mike Tyson ha spiegato di aver ingerito per 53 volte il “veleno del rospo” che serve per raggiungere il massimo del potenziale. “Ora guardo il mondo in maniera diversa – spiega l’ex campione classe 1966 – Siamo tutti uguali e tutto è amore“.
L’uomo utilizza il veleno dell’anfibio messicano, noto come il rospo del deserto di Sonora. Quando il prodotto dell’anfibio viene fumato è possibile produrre un viaggio psicoattivo. Grazie ai “trip”, Tyson ha visto anche la sua fine: “Ho visto che la morte è bella. Ha una brutta reputazione, ma il rospo mi ha insegnato che non rimarrò qui per sempre. C’è una data di scadenza“. Poi ha spiegato com’è passato dalle droghe pesanti al veleno del rospo: “Facevo uso di cocaina, quindi perché non provarlo – domanda retoricamente Mike Tyson – Avevo una bassa autostima di me stesso. Le persone che hanno un grande ego spesso soffrono di bassa autostima: il rospo ha spogliato il mio ego“.
Grazie ai viaggi con questa nuova dipendenza, Mike riesce ad essere più performante: “Sono creativo, sono più concentrato sui miei affari personali. Voglio lottare affinché questi psichedelici diventano acquistabili al banco“.
