Donnarumma alla Juventus, i bianconeri sognano dopo le dichiarazioni del portiere: l’atmosfera cupa al PSG, però, potrebbe non bastare.
Donnarumma al PSG, parole di fuoco. Il portiere del club francese dal ritiro della Nazionale Italiana ha fatto sapere, in buona sostanza, che si sarebbe stancato di fare il secondo a Keylor Navas: l’estremo difensore vorrebbe più spazio in Francia. La verità è che Gigio era abituato a ben altre situazioni al Milan, trattato come un leader.
Poi l’entusiasmo si è spento quando la tifoseria rossonera gli ha visto preferire un lauto ingaggio all’onore e al privilegio di indossare quelli che sono i suoi colori del cuore: un milione al mese di stipendio non si poteva rifiutare, ma adesso non parla la ragione. La pancia è quella che si fa sentire: Donnarumma fatica ad essere considerato un rincalzo. L’ha detto chiaro dal ritiro della Nazionale azzurra.
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Donnarumma alla Juventus: un matrimonio che non s’ha da fare
Voci che sono arrivate anche a Pochettino, il quale – spiazzato – avrebbe chiesto alla società su chi puntare definitivamente tra lui e Keylor Navas. Spogliatoio nella bagarre. Proprio in mezzo a questo caos vorrebbe infilarsi la Juventus, che Donnarumma non ha mai smesso di seguirlo: certamente una cosa era prenderlo da svincolato e un’altra sarebbe provare ad averlo trattando con il PSG. Se Donnarumma volesse andare via, sarebbe un segnale non da poco per i bianconeri che, però, dovrebbero trovare il modo di imbastire una trattativa.
L’unica ipotesi plausibile è che Gigio possa lasciare la Francia prima di quanto si creda. Soprattutto perchè vuole giocare e accumulare valore, molto più di quanto non abbia già. A fronte di un possibile addio agli Champs Elysees, il portiere resta un obiettivo della Vecchia Signora chiamata, però, a molto più di uno sforzo: il valore attuale di mercato dell’estremo difensore, secondo Transfermarkt, sarebbe intorno ai 65 milioni.
Troppo per una società con le casse come quelle bianconere, nonostante l’aumento di capitale in arrivo. Senza contare l’ingaggio che verrebbe comunque ridimensionato dal portiere perchè 12 milioni di euro l’anno, in Italia, sono fuori discussione e portata. Altrimenti sarebbe rimasto al Milan, senza tutti questi mal di pancia e quell’insoddisfazione da eterno secondo. I soldi non fanno la felicità, ma anche essere tristi – a certi livelli – può considerarsi un lusso.
