“Violenze continue sugli arbitri, è una guerra”. L’accusa da brividi scuote la Serie A

Alfredo Trentalange, presidente dell’Aia, passa all’attacco e racconta quello che gli arbitri subiscono ogni domenica su tanti campi.

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Alfredo Trentalange presidente dell’Associazione Italia arbitri va all’attacco dei violenti (Getty Images)

Arbitri nella bufera e se in Serie A tutto si riduce a qualche parola di troppo dentro o fuori dal campo è quando si scende di categoria che gli ufficiali di gara rischiano grosso. Le notizie sulle aggressioni violente agli arbitri riempiono le cronache della domenica sera e del lunedì mattina.

Una piaga che va combattuta ed eliminata, spiega Alfredo Trentalange, presidente dell’AIA ed ex arbitro ad altissimi livelli, questa mattina in un discorso che per prima cosa riassume in numeri quello che sta succedendo in Italia.

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Arbitri sotto accusa: Trentalange lancia l’allarme

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Alfredo Trentalange (Getty Images)

Il presidente dell’Aia spiega: “In poco più di due mesi di attività la classe arbitrale è stata vittima di diciannove episodi di violenza. Otto casi di grave violenza fisica hanno portato i nostri associati a dover ricorrere alle cure ospedaliere. Sono stati prescritti dai sanitari quarantasei giorni di prognosi. Un bollettino di guerra che ha coinvolto la Serie A femminile e gli Under 17 passando per i vari campionati dilettantistici”.

Serve più attenzione da parte di tutti: “Sento il dovere di denunciare all’opinione pubblica questo scenario. Pretendendo che sia analizzato sotto tutti i punti di vista e che siano valutate misurare adeguate per combatterlo”.

Cosa fare quindi? Il pugno duro deve essere il primo passo per eliminare la violenza sugli arbitri: “Il primo pensiero che mi viene in mente è che c’è bisogno di pene più severe per scoraggiare chi non rispetta la figura di giovani e meno giovani, di ragazzi e ragazze, che forti di una grande passione permettono lo sviluppo dell’attività calcistica. Senza arbitri il pallone si fermerebbe. Non dimentichiamolo mai”.

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