Napoli-Bologna, Spalletti vince e convince malgrado la squalifica: i partenopei agguantano il Milan in vetta vincendo con il Bologna. Record.
Stavolta gli applausi sono ammessi e nessuno si offenderà, perchè Spalletti ha tutto il diritto di prendersi la scena e strappare un battito di mani: se Domenica per lo stesso motivo l’hanno espulso, dato che l’arbitro non gradisce “gratificazioni” extra che potrebbero risultare sarcastiche, al Giovedì scatta la pacca sulla spalla: niente incomprensioni con arbitro e tifosi.
Solo complimenti dell’allenatore alla squadra che trova 9 vittorie e un pareggio nelle ultime 10 partite disputate. Spalletti agguanta il Milan in vetta e fa il suo, calando il tris al Bologna, con quella doppietta di Insigne che alimenta rimpianti a non finire se dovesse fallire il rinnovo di contratto.
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Prima della burocrazia, c’è la consapevolezza: questo Napoli fa male grazie ai singoli, come Fabian Ruiz e Lorenzo (l’uomo che ha fatto del tiro a giro una costante), e al gruppo per merito di un “comandante” in grado di portare ordine e ambizione laddove regnava il caos. Gattuso ha fatto il massimo, ma lo “schiacciasassi” di Certaldo non si ferma. E ha ragione perchè dopo gli anni passati a guardare da casa vuole prendersi gli stessi applausi che è in grado di elargire con facilità.
La prima standing ovation gliela offre la classifica: partenopei in testa a pari punti con il Milan di Pioli, altra realtà in grado di cambiare pelle e propositi, la seconda gliela garantisce un record tutto particolare che unisce kabala e superstizione. Il Napoli ha eguagliato il proprio record di punti (28) dopo le prime 10 giornate di Serie A. Era successo solo nel 2017/2018. Gli azzurri non si fermano più, allora stavolta battere le mani viene spontaneo: impossibile chiedere calma ed equilibrio a uno come Spalletti, che vive di emozioni e si nutre di sogni. Uno, azzurro, che manca da un po’. Quello sì che avrebbe il sapore di storia, ma per le analogie col passato c’è ancora tempo.
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