Dimarco, punto fermo dell’Inter, è pronto a prendersi nuove soddisfazioni con i nerazzurri: la sua bravura è seconda solo al proprio impegno.
Federico Dimarco, si scrive Inter, si legge talento. Il 24enne difensore dell’Inter ha ribaltato le gerarchie in nerazzurro diventando sempre più una certezza dell’undici di Inzaghi. Non è solo il suo tiro su punizione a far spavento, ma anche la propria abnegazione e il riguardo che ha nei confronti della squadra: il suo, con l’Inter, è un rapporto speciale. Oltre la professionalità: è proprio amore.
Una passione che arriva dalla famiglia, quando gli fecero scegliere i nerazzurri dopo che a 8 anni videro che c’erano le basi per cominciare un’avventura. Poi divenuta ragione di vita, ma come tutte le favole all’inizio nessuno lo poteva immaginare. Forse solo lui, che per indossarla quella maglia ha fatto di tutto, il girovago in cerca di una chance nel calcio che conta.
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Dimarco e l’Inter: legame indissolubile, le fasi di un sodalizio senza tempo
Le opportunità, insieme agli anni e all’esperienza, arrivano per Dima – come lo chiamano affettuosamente i compagni di squadra – tra Ascoli, Empoli e Sion. Crocevia obbligatori per una gavetta in divenire, di quelle che fanno venir voglia di proseguire un sogno. Successivamente l’approdo a Parma, Verona e poi ancora Inter. Certi amori non muoiono mai.
Anzi trovano nuova linfa: tradotto in numeri significa 8 presenze e 2 gol quest’anno in un inizio di stagione promettente. Federico non si arrende e inizia a godersi i frutti di un successo particolarmente sudato fra ambizioni e ricordi, ora è il tempo delle prospettive. Federico Dimarco comincia ad abituarsi al panorama: la vista non è male se l’alba di un nuovo giorno è ancora, ostinatamente, nerazzurra. Come insegnano, del resto, anche i suoi tatuaggi maori: sentieri da percorrere con gli scarpini allacciati, l’Inter nel cuore e l’inchiostro sulla pelle.