Lilian Thuram, ospite a Propaganda Live, ha lanciato un’accusa gravissima contro alcuni calciatori: il suo commento sul razzismo in Italia e nel mondo.
L’ex difensore della Juventus è stato ospite del programma televisivo Propaganda Live, in onda ogni venerdì su La 7. Lilian Thuram da sempre si batte contro il razzismo, sin da quando calcava i campi di Serie A prima con la maglia del Parma, poi con quella bianconera.
Il tema è caldo in Italia e in tutto il mondo. E’ un tema delicato, affrontato in maniera più decisa dagli stessi calciatori ed alcune federazioni europee dopo la morte di George Floyd, avvenuta nel 2020. Da quel momento, sono tanti i giocatori che hanno deciso di inginocchiarsi prima del fischio d’inizio, per lottare e dare una risposta chiara a chi vede ancora differenza di razza tra gli uomini. E proprio su questo aspetto che Thuram si è soffermato a Propaganda Live: l’accusa è gravissima.
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Thuram, lezione contro il razzismo a Propaganda Live
L’ex calciatore francese ha rilasciato un’intervista al programma condotto da Zoro, in merito ad un tema molto delicato. Solo nelle ultime settimane, sui campi di calcio di Serie A, sono avvenute scene pietose di razzismo nei confronti di alcuni calciatori come Maignan, Koulibaly, Osimhen, Anguissa, Dumfries e Bakayoko. Tutto a causa del colore della pelle. Insulti, ululati, scimmiottamenti dagli spalti. Per questo argomento così attuale in questo Paese che non riesce ad estirpare una piaga sociale, Thuram ha dichiarato: “Come c’è un sessismo inconsapevole c’è un razzismo inconsapevole – poi spiega – Abbiamo alcune abitudini sbagliate. Utilizziamo delle categorie legate al colore della pelle che alla fine ti portano ad avere pregiudizi verso qualcuno“.
E ancora, Lilian attacca i calciatori che hanno deciso di non inginocchiarsi prima delle partite: “Alcuni giocatori non capiscono la problematica del razzismo. Non mettersi in ginocchio è un atto politico – Thuram spiega meglio – significa che non ti interessa la battaglia contro l’ingiustizia“. Poi la stoccata ai calciatori italiani: “Se ci sono dei giocatori che si devono mettere in ginocchio sono quelli italiani perché in Italia c’è un forte problema di razzismo“.