Rinnovo o non rinnovo? Un dubbio amletico che, a quanto pare, non riguarda solo il futuro di Vlahovic, ma anche le sorti di un’intera squadra.
Se poi, i giocatori di cui si brama la firma, sono capitani e top player, come Dusan Vlahovic, il discorso diventa anche più complicato. Tutto ruota intorno alla punta di una biro! L’ansia dei tifosi, la speranza dei presidenti, le decisioni degli allenatori, il rendimento dei compagni, e alla fine le prestazioni del protagonista…il tutto condito da quel pizzico di sale che ci mettiamo noi giornalisti.
Tutto nella norma, fino a quando la tensione porta al cortocircuito che da vita a scene incomprensibili, stigmatizzabili e per paradosso, anche comiche.
Quello che è successo lunedì sera allo stadio Penzo è qualcosa di difficilmente commentabile. Dopo la sconfitta col Venezia, i calciatori della Fiorentina si sono recati sotto il settore ospiti per ringraziare i loro tifosi.
Leggi anche: Fiorentina, i tifosi contestano Vlahovic: l’addio è vicino, il nuovo nome per sostituirlo
Ne è nata una scena paradossale. Insulti a al serbo di tutti i tipi, colpevole di aver rifiutato il rinnovo e di una prestazione sotto tono, addirittura una mazza che vola in campo.
Dall’altra parte i giocatori che applaudono come se stessero ricevendo un fiume di complimenti.
Tutta colpa di un ragazzo (perchè a 21 si è ragazzi), che ha deciso di non rinnovare il contratto e provare a fare il salto che il suo talento gli permette.
Dopo Baggio e Chiesa, la Fiorentina perderà anche Vlahovic. Ma nessuno, in quel settore, si è chiesto perché continua a succedere.
Nel dubbio, gli si da del gobbo di m…a, così se lo ritrova se dovesse andare alla Juventus come i due predecessori, si mette a repentaglio una stagione che non può esimersi dallo girare intorno alle prestazioni di Vlahovic, ma proprio mai, ci si ferma per capire la radice del problema.
Non è accettabile per un tifoso, sopportare che un giocatore possa ambire ad altri traguardi professionali ed economici, che non quelli offertigli dalla propria squadra del cuore.
E’ offensivo pensare che qualcuno che ha baciato la maglia, la tua maglia, possa un giorno pensare che la sua dimensione non coincide con quella della squadra che ami.
Una concezione preistorica del tifo che cozza fragorosamente con l’evoluzione di questo sport. Un processo che in Italia, purtroppo, si fa fatica a comprendere, anche a costo di nuocere alla squadra per cui si tifa.
Non sia mai qualcuno in quel settore del Penzo, magari proprio colui che lancia una mazza, capisca che se di fronte ad un oceano di improperi, trovi qualcuno che ti applaude, il problema, non è certo in mezzo al campo.
Nel 2023, la serie A è stata definita dall’IFFHS (Federazione Internazionale di Storia e Statistica…
L’introduzione dell’intelligenza artificiale nel mondo dello sport sta cambiando profondamente i metodi di scouting e…
I sorteggi per l'Europa League e la Conference League hanno completato il quadro delle sfide…
Il sorteggio della Champions League 2024/25, tenutosi oggi a Nyon, ha segnato un cambiamento significativo…
Antonio Candreva, l’ultimo baluardo della Salernitana è pronto a dire addio al club campano. Un…
Paulo Dybala ribadisce il proprio no all’Arabia, tra decisioni familiari e sogni di Nazionale. È…