Milinkovic-Savic, croce e delizia dei nerazzurri: il Sergente non marca visita, i dati

Sergej Milinkovic-Savic a segno ancora una volta contro l’Inter. Il serbo si esalta contro i nerazzurri, colpa o merito anche del mercato.

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Milinkovic-Savic, centrocampista della Lazio (Getty Images)

Sarà stato il tira e molla di qualche estate fa, riportato poi in auge l’anno scorso, che lega il serbo ai nerazzurri. Quello tra Lazio e Inter è un sodalizio che va oltre il gemellaggio delle due tifoserie, legame che si ripropone anche sul mercato: tanti e diversi negli anni gli scambi tra biancocelesti e nerazzurri, compravendite di vario genere ma sempre importanti. Da Hernanes a Stankovic, sino a Correa, passando per Sinisa Mihajlovic.

Storia che si intreccia con le esigenze di mercato e che potrebbe ripetersi a breve. Sergej è sempre stato sul taccuino di Marotta, ma Lotito fa muro all’AD nerazzurro: non è solo questione di cifre, ma anche un fatto di orgoglio: dopo l’arrivo di Inzaghi i rapporti sono sempre cordiali, ma leggermente più freddi. Com’era presumibile, il Presidente biancoceleste resta sulle sue: per portare via da Formello il Sergente serve un’offerta monstre.

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Milinkovic-Savic, conto aperto con l’Inter: quanti gol contro i nerazzurri

Milinkovic Savic Real Madrid
Il Sergente strapazza i nerazzurri (Getty Images)

Nel frattempo il ragazzo segna e sogna: 50 gol con la Lazio, di cui 5 all’Inter. La sua vittima preferita: il centrocampista offensivo, quando vede nerazzurro, si esalta. Adrenalina e professionalità sanno essere un’accoppiata vincente. Infatti, il 3-1 è servito come un piatto indigesto per i milanesi perchè arriva dal loro oggetto del desiderio. Milinkovic resta un’idea, ma per il momento se lo godono gli altri.

Fin quando, almeno, riusciranno a trattenerlo. Nessun affondo concreto, sinora, ma da qui a quest’estate non è detta l’ultima parola. Visto che uno così, per l’Inter, è meglio averlo in casa che come avversario. Lo confermano anche i numeri: cifre che presto i nerazzurri vorrebbero avere dalla loro parte. La kabala non conosce suggestioni: fredda, cinica e spietata. Proprio come i colpi del Sergente che, anche stavolta, ha fatto il suo saluto.

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