L’Inter potrebbe passare dai cinesi del gruppo Suning ai sauditi del fondo Pif che ha appena acquisito non senza polemiche il Newcastle in Premier League
Da un lato, il gruppo Suning chiamato a una doppia partita tutt’altro che facile, dall’altro il fondo saudita Pif. Al centro l’Inter. Gli scenari di questa partita sul futuro dei nerazzurri sono in continua evoluzione.
Le difficoltà finanziarie della proprietà nerazzurra sono note. Dipendono anche dal cambio di politica del governo cinese, che ha avuto conseguenze paralizzanti sul mondo del calcio e sul campionato nazionale.
Così come sono note le ambizioni del principe ereditario saudita Mohammed bin Salman, a capo del fondo sovrano PIF (Public Investment Fund), che dopo il Newcastle vorrebbe acquistare anche l’Inter.
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Inter al fondo PIF, la strategia
Chiare le intenzioni di bin Salman di sfruttare lo sport come strumento per migliorare la sua immagine internazionale ed estendere la sua influenza nell’area del golfo. E in questo modo contrastare anche le omologhe ambizioni del Qatar, che ospiterà i prossimi mondiali.
Il fondo sovrano saudita, secondo quanto riporta Libero, è pronto a investire il miliardo di euro che Zhang ha richiesto per il club. Sarebbero stati avviati anche dei contatti con la proprietà cinese che però vorrebbe prima risolvere la questione legata allo stadio. In questo modo, infatti, cederebbe la società con un appeal, e di conseguenza anche un valore economico maggiore.
L’autorizzazione alla costruzione del nuovo stadio è uno dei punti chiave per la proprietà cinese, che ha emesso un altro bond e richiesto il prestito di 275 milioni di euro a Oaktree. Ma il sindaco Sala, appena riconfermato al primo turno, non vuole rilasciare concessioni di questo genere a proprietà passeggere, come appare in questo momento quella di Zhang e del gruppo Suning.