Assalto CGIL, Roma prepara la manifestazione dei sindacati dopo gli scontri di Sabato scorso: l’iniziativa incide anche sulla Serie A.
Sabato scorso è cambiato tutto. Se tutto significa la concezione di salvaguardia e sicurezza a cui dovremmo notoriamente essere abituati, qualche giorno fa il tempo si è fermato. Anzi è tornato indietro di parecchio. Gli scontri alla CGIL con relativo sfondamento, da parte di movimenti politici ben noti alle cronache, della sede centrale ha ridimensionato nella sua interezza i piani sicurezza della settimana e, forse, del mese non soltanto nella Capitale.
Tutte le strade portano a Roma e quello che è successo durante la manifestazione “No Green Pass” di Piazza del Popolo non poteva non influenzare anche il campionato di calcio. Temi agli antipodi, pallone e politica, ma che finiscono per combaciare quando si tratta di fare da raccordo fra necessità e decisioni.
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Occorre, innanzitutto, reinstillare la sicurezza e la tranquillità nei cittadini. Quindi anche in quei tifosi che vogliono tornare allo stadio senza correre rischi, adesso che la capienza è al 75%. Un auspicato ritorno alla normalità che fa ben sperare, se non fosse che Sabato (una settimana dopo i fatti di Piazza del Popolo) a Roma c’è Lazio-Inter, ma anche la manifestazione organizzata dalle unità sindacali per dire no a determinati atteggiamenti: “Una manifestazione democratica e antifascista”, l’ha definita il Segretario Generale della CGIL Maurizio Landini.
Rappresentante e prima voce della parte lesa dopo i recenti accadimenti. Consapevolezza che fa tremare anche tutto il resto perchè il 16 Ottobre Roma – presumibilmente – sarà una polveriera: Serie A, manifestazione dei sindacati e Festa del Cinema. Tutto condensato in luoghi cardine della Capitale.
Occhi puntati addosso da chiunque: Roma – a ridosso del ballottaggio per le Amministrative – è a un banco di prova importante sulla sicurezza: un “calcio di rigore” da non poter sbagliare. Piano sicurezza rafforzato con ulteriore dispiegamento delle Forze dell’Ordine prima, durante e dopo la partita.
Tutto collegato con gli altri eventi della giornata: 24 ore da dentro o fuori con la Capitale osservata speciale. Inzaghi torna all’Olimpico, ma la Città Eterna sarà impegnata anche a difendere una reputazione che non può venire meno.
Ecco perchè gli intrecci fra calcio e politica sono rari, ma quando succedono possono sconquassare tutto, persino una certezza come la passione collettiva: il tifo che torna più forte, per coprire il rumore delle dinamiche di palazzo. Perchè, forse, non è mai davvero solo un gioco.
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