Danilo colonna della Juve e dei Verdeoro. È un punto fermo di Allegri: i bianconeri respingono le pressioni di mercato sul brasiliano.
Danilo vede solo bianconero. L’esterno della Juventus resta a Torino e intende dimostrare che, nonostante l’anagrafe, il suo contributo è fondamentale. Finisce per crederci anche Allegri che, da quando è tornato, non rinuncia a lui.
Lo stesso pensa Tite, ma da tempo, al punto che la Nazionale Brasiliana si è scoperta essere Danilo dipendente: una fortezza nel reparto arretrato anche grazie al 30enne di Bicas Minas Gerais. Si diverte, gioca e sposta gli equilibri: quello che si chiede a molti, quasi a tutti, ma lui lo fa automaticamente.
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Danilo, punto fermo di Allegri: la Juve si tiene stretta il brasiliano
Guai a chiamarla abitudine, perchè Danilo non è schiavo della routine. Semmai è prigioniero delle proprie passioni: catene, quelle che lo legano al pallone, da cui non intende liberarsi. Una vera e propria “sindrome di Stoccolma”, nettare per i bianconeri che – visto lo stipendio – 4 milioni a stagione e quello che rende in campo se lo tengono stretto.
Lusinghe del Bayern Monaco rispedite al mittente. C’è da gestire, però, la pressione su un talento apparentemente senza tempo le cui pressioni continuano ad arrivare. Chiunque lo vorrebbe e l’ingaggio sarebbe anche a portata di mano. La Juve vorrebbe blindarlo, ma per adesso pensa alle cose più importanti.
Un 30enne che gioca bene non è un problema, ma una risorsa e, quindi, può aspettare. Attendere di capire cosa fare con gli altri, Dybala in primis, che chiedono garanzie in un anno dove si naviga a vista. Danilo, invece, a modo proprio le garanzie le dà. Ecco perchè Allegri può stare con un pensiero in meno e la società con un tarlo in più.