Rumenigge, nonostante abbia dato l’addio al suo ruolo dirigenziale nel Bayern Monaco, commenta la riforma del Fair Play Finanziario della UEFA.
Con un calcio ancora in crisi a causa del Covid-19, si cercano di valutare le soluzioni atte a riprendersi economicamente ciò che si è perso. Semplice non è visto che, proprio a causa dell’assenza di pubblico, si sono persi troppi soldi in termini di merchandising e botteghini. A fare a pugni con una realtà già difficile di suo, c’è quel Fair play finanziario che ostacola fin troppo i club.
I danni economici registrati negli ultimi due anni sono ingenti e proprio per questo, serve un cambio delle norme. Soluzioni capaci di comprendere il momento e di consentire ai club di poter fronteggiare al meglio la crisi economica, rilanciando così l’intera azienda che rappresenta il mondo del calcio. Tra Italia, Spagna, Inghilterra e Germania, si sono registrate perdite pari a 5 miliardi di euro negli ultimi due anni. Dati che hanno creato I’immobilismo nell’ultima sessione estiva di mercato e gettato nel profondo sconforto anche i grandi club.
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Rumenigge contro la UEFA, le parole sul Fair Play Finanziario
A proporre delle soluzioni alternative per rilanciare il mondo del calcio, c’ha pensato Rummenigge, ex numero uno del Bayer Monaco, che invita la UEFA a cambiare il sistema del Fair play finanziario.
Queste le parole del tedesco: “Quello che ci serve è un Fair Play Finanziario 3.0, che venga implementato in maniera rigorosa e uguale per tutti e che includa anche una specifica lista di penalità”. L’ex dirigente spiega che oltre alle sanzioni economiche servono quelle sportive: “Se un club viola il Fair Play Finanziario non può agire in un’area grigia, ma deve sapere esattamente cosa lo aspetta. E questo fino a includere l’esclusione della Champions League“, decisamente un bel salto di qualità rispetto alle attuali multe.