L’amministratore delegato dell’Inter svela qual è stato il suo sogno nel cassetto, il suo idolo ed il suo futuro: tutto su Beppe Marotta
Giuseppe Marotta, conosciuto soprattutto con il nome Beppe, è nato a Varese nel 1957. Ha una lunga esperienza legata al mondo del calcio. Lui per diverso tempo da ragazzo ha praticato questo sport, di cui poi è diventato uno dei punti di riferimento tra i dirigenti italiani.
Nella sua gloriosa carriera da dirigente, Marotta ha centrato la promozione con il Venezia, è stato all’Atalanta, poi per diversi anni è stato alla Sampdoria portandola alla qualificazione ai preliminari di Champions League, fino agli anni d’oro alla Juventus e ora all’Inter. Insomma, una carriera costellata di successi e traguardi personali importanti. E pensare che da bambino proprio questo era il suo sogno: diventare dirigente di una squadra di calcio.
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Al Festival dello Sport di Trento, l’attuale amministratore dell’Inter ha svelato che da ragazzo aveva provato a giocare a calcio “poi mi sono reso conto che avevo dei limiti. Ero scarso“. Ma la verità è un’altra e lo stesso Beppe Marotta ammette: “Già da piccolo avevo un sogno nel cassetto: volevo diventare un dirigente di calcio. Sin da quando organizzavo tornei all’oratorio ho coltivato questa passione“.
Partire dal basso per arrivare in Serie A, passando per Juventus e Inter. Eppure, nella cameretta aveva il poster di Gianni Rivera, bandiera del Milan: “Sì, era il mio idolo da ragazzo, un esempio che provavo a seguire quando giocavo a calcio e ricoprivo lo stesso ruolo di Rivera. Volevo imitarlo“. Poi, Marotta ha raccontato un curioso aneddoto: “Quando ero piccolo registravo le puntate del programma radiofonico “Tutto il calcio minuto per minuto” e facevo le imitazioni dei protagonisti“.
Il dirigente nerazzurro è stato colpito dal Covid ad inizio anno. Ha vissuto momenti davvero drammatici, ma è riuscito a superarli grazie alla cura e all’assistenza medica. Ma quei giorni difficili Marotta non li dimenticherà mai: “A causa del Coronavirus ho deciso che devo rallentare i miei ritmi. Infatti, dopo l’esperienza con l’Inter terminerò la mia carriera da dirigente con i club“.
Insomma, l’ad nerazzurro si godrà le ultime stagioni in Serie A per poi vivere nuove esperienze professionali più soft, magari sempre legate al mondo del calcio.
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