Nulla da dire sulla sconfitta dell’Italia contro una Spagna più lucida ed emotivamente intensa
Si interrompe dopo 37 partite la striscia di risultati utili dell’Italia contro una Spagna obiettivamente migliore per scelte tecniche, condizioni emotive e più completa.
Il resto è secondario. Nulla toglie a Mancini e ai suoi giocatori il senso delle grandi imprese compiute fin qui e azzerato il contatore si potrà ricominciare verso altri obiettivi. Ma questa partita l’ha vinta la Spagna con pieno merito. All’Italia il rammarico delle assenze e di un po’ di sfortuna
Donnarumma – Una nota a margine. Il giorno che i tifosi italiani la smetteranno di considerare la Nazionale una sorta di ‘depandance’ del loro club sarà sempre troppo tardi. Per il resto in un momento emotivamente non facile commette un grave errore nel primo tempo, riprendendosi abbondantemente dopo. Voto 6
Di Lorenzo – Primo tempo da incubo e di sofferenza assoluta anche perché davanti non gode di alcun filtro. Voto 5
Bonucci – Ha troppa esperienza per farsi espellere così. Non tanto per il primo cartellino giallo, quanto per il secondo. Voto 5.5
Bastoni – Va in grande affanno nel primo tempo, con un paio di chiusure decisamente non adeguate. Sul primo gol spagnolo manca i tempi dell’anticipo su un cross non impossibile da leggere. Cresce molto, ma l’errore resta. Voto 5.5
Emerson Palmieri – Un po’ meglio rispetto all’altro lato del campo ma sempre senza mai riuscire a vedere lo spiraglio della tre quarti avversaria. Voto 6
Barella – Purtroppo non riesce mai ad avere lo spazio per alzare la testa. Gavi lo legge benissimo, Busquets lo argina. Voto 5.5
71’ Calabria – Una ventina di minuti con attenzione e senza errori. Voto 6
Jorginho – Stavolta il centrocampo migliore è il loro. Non solo e non tanto per demeriti suoi, anche se gioca una partita impalpabile, ma perché stavolta hanno capito tutto. Voto 5.5
63’ Pellegrini – Entra in una situazione che definire pessima è dire poco. Lo fa con la mentalità di chi gioca una partita sullo 0-0 con un atteggiamento lodevole, indipendentemente dalla prestazione. Voto 6
Verratti – Quando la partita si fa difficile si lascia prendere dal nervosismo, ma che non era serata lo si era capito anche da prima. Voto 5
57’ Locatelli – Come per Pellegrini. Gli va riconosciuto il merito di avere dato un minimo di tensione agonistica in più in una squadra emotivamente sotto shock. Voto 6
Chiesa – Nemmeno lui riesce a trovare tempi e spazi per qualche invenzione, in una squadra che non riesce a prendere palla combina ben poco. Poi gli basta un guizzo per fare ancora una volta la differenza. Voto 6.5
Bernardeschi – Schierato in modo funzionale su una linea offensiva cangiante, si presta con grande disponibilità cogliendo un palo. Voto 6
46′ Chiellini – Grande generosità e atteggiamento fiero in una squadra che sullo 0-2 è anche troppo dimessa. Il capitano insegna a vincere, ma forse può insegnare a diversi di questi ragazzi anche a perdere. Voto 6.5
Insigne – Si sbrana un’occasione sontuosa, e niente altro. La partita dell’Italia in pratica finisce lì. Da quel momento in poi non ne andrà dritta una. Voto 5
57’ Kean – Ci mette il fisico e poco altro. Con l’attenuante di essere il terminale di una squadra che sembra avere i contatti staccati. Voto 5.5
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SPAGNA: Unai Simon 6; Azpilicueta 7, Laporte 6.5, Pau Torres 7, M. Alonso 6.5; Koke 6.5 (74’ Merino 6), Busquets 7.5, Gavi 7; Oyarzabal 7.5, Ferran Torres 8 (49′ Yeremi Pino 6.5), Sarabia 7 (74’ Gil 6).
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