Lazio, faccia a faccia con la Lega. Tensione fra le parti: Sarri si lamenta del calendario e la Serie A risponde. Il comunicato.
Lazio, il Derby accende gli umori e non solo. A pochi giorni dalla vittoria nella stracittadina, i biancocelesti preparano l’impegno in coppa contro il Lokomotiv Mosca: l’ottimismo traspare, ma dalle parti di Formello vige anche un certo disappunto. Il problema è sempre lo stesso: l’articolazione del calendario.
Troppi impegni in poco tempo, l’assunto anima il dibattito da mesi, ma la Lazio sta pagando a proprie spese cosa significa avere a che fare con due, tre appuntamenti nell’arco di una settimana. Roba da campioni. Alla Lazio lo sono: i risultati lo confermano. Dopo gli onori, però, è il momento degli oneri.
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Lazio, è scontro con la Lega: Sarri e il problema calendari
Sarri, tuttavia, un appunto alla Lega lo fa: “Ci ha messo una partita di campionato a 61 ore dalla partita europea, una roba fuori dal mondo. Dobbiamo comunque adeguarci”. Le parole del tecnico biancazzurro hanno avuto l’eco che meritavano, non si è fatta attendere la risposta delle autorità competenti: la Lega Serie A ha diffuso un comunicato ufficiale in cui chiarisce la propria posizione. Affermazioni circostanziate, una risposta punto per punto all’invettiva Sarriana.
“Sorprende che un allenatore come Sarri non conosca le regole dopo aver vinto tanto in Italia e in Europa. Sa benissimo che, tra una partita e l’altra, debbono passare minimo 48 ore. Distanza ampiamente rispettata. Oltretutto è uno scenario che l’allenatore biancoceleste ha già vissuto in passato con Chelsea e Juventus”. Le affermazioni non lasciano scampo: le regole sono queste. Senza sé e senza ma.
Il senso del comunicato è perentorio. Non pervenuta la risposta di Sarri, evidentemente immaginava un’analisi di questo tipo. In Lega non sfugge nulla. La questione si è chiusa in una bolla di sapone o quasi, ma a Formello c’è già un bel ritmo partita – per così dire – il Derby vinto ha rinfrancato l’ambiente che ora è protagonista su ogni fronte. Al netto di qualche “tirata d’orecchi”.