Una Roma meno ispirata del solito, tradita dalla fantasia dei suoi attaccanti, la Lazio ringrazia il classico ex – Pedro – e la giornata di Felipe Anderson
La Lazio vince il primo derby stagionale: e lo fa grazie a qualche disavventura in difesa della Roma ma soprattutto prendendo in consegna il centrocampo e limitando tutte le fonti di gioco giallorosse. Molto da discutere sul secondo gol della Lazio, con la Roma che lamenta un fallo non fischiato da cui nasce il contropiede vincente avversario. Un bel derby, che la Lazio ha giocato francamente meglio.
Lazio-Roma, le Pagelle
LAZIO
Reina – Due interventi molto importanti nel primo tempo. Sui calci piazzati la difesa della Lazio non convince, ma non è colpa sua. Grande affidabilità nel finale con due interventi importanti Voto 7
Marusic – Va in grande affanno quando la Roma attacca il suo spazio, nessun errore gravissimo, ma una generale sensazione di inadeguatezza. Voto 5.5
Luiz Felipe – Fa il suo cercando di andare a tappare un paio di falle preoccupanti sulla propria destra, meglio i centrali dei laterali. Voto 6
Acerbi – Cerca di metterci non solo il fisico. Soffre lo scarso appoggio di Hysaj. Voto 6
Hysaj – A disagio, con un paio di chiusure rischiose che lo vedono sempre sul bilico dell’errore o del fallo da cartellino. Voto 5.5
Milinkovic-Savic – In una gara fisica e nel cuore di una difesa con qualche fragilità diventa decisivo. Voto 7
Lucas Leiva – In una battaglia a mille all’ora dà sempre l’idea di essere sottoritmo. Voto 5.5
60’ Cataldi – Non raffinato tecnicamente come Leiva, ma più pratico in una partita che diventa guerra dei nervi. Voto 6
Luis Alberto – Vorrebbe avere più spazio per ragionare. Gioca in modo marginale. Ma firma l’appoggio decisivo che vale il terzo gol poco prima di essere cambiato. Voto 6
69’ Akpa Akpro –
Felipe Anderson – Mette in grandissima difficoltà Vina, che non riesce quasi mai ad arginarlo. Dalla sua parte la Lazio fa danni pesantissimi. Voto 7.5
Immobile – Importantissimo nella gestione di un contropiede sul quale la Lazio costruisce gran parte della sua gara. Gestione sontuosa in occasione del terzo gol. Voto 7
Pedro – Gioca una partita di grandissimo spessore con il piglio dell’ex che vuole farsi rimpiangere. Voto 7.5
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ROMA
Rui Patricio – La partita meno convincente. Anticipato da Milinkovic Savic, in affanno sui piazzati avversari. Voto 5.5
Karsdorp – Non si può colpevolizzare il singolo in una difesa della Roma che francamente è partita malissimo e ha sofferto molto. Diciamo che lui è quello che ha sofferto di più. Voto 5
Mancini – Primo tempo davvero pessimo. Si riprende parzialmente sulla lunga distanza ma non tanto da arrivare alla sufficienza. Voto 5.5
Ibanez – Per la verità non una gran partita la sua dal punto di vista difensivo. Ma segna il suo primo gol italiano. Voto 6
Vina – Felipe Anderson lo punta e lo mette in enorme difficoltà. Si appesantisce di un cartellino giallo in avvio di ripresa e finisce per giocare contratto. Voto 5.5
Veretout – L’unico a provare a dare un po’ di creatività e contenuto a un centrocampo che gioca molto velocemente, ma che soffre momenti di autentica confusione. Voto 6.5
Cristante – Sul possesso palla Lazio è in costante affanno. Fatica molto a imporsi. Voto 5.5
Zaniolo – Molto movimento ma viene ben controllato, e spesso anticipato. L’idea è che spesso si trovi a gestire lo spunto restando isolato. A lungo sembra essere davvero l’unico a provarci con insistenza. Sbaglia tanto, ma gioca con gigantesca personalità. Voto 6.5
77’ Carles Perez – Nel finale, molto confuso, non regge il cambio con Zaniolo. Voto 5.5
Mkhitaryan – Ha numeri tecnici davvero importanti ma la Lazio gli prende le misure e lui, gioca in modo episodico e spezzettato. Voto 5.5
El Shaarawy – Mai incisivo, a fronte di un centrocampo che non riesce davvero a prendere palla e giocarsela. Voto 5
63’ Shomurodov – La Roma si aggrappa al suo immenso talento che di tanto in tanto rimane fermo sulla carta. Un solo tiro a rete che esalta Reina. Voto 5.5
Abraham – Rimane in ansiosa attesa di qualche supporto, cerca anche di arretrare il raggio d’azione ma di occasioni di evidenza non ne ha e finisce anche per spazientirsi. Voto 5
