La proposta di Romelu Lukaku perché il calcio possa intraprendere azioni più dure contro il razzismo coinvolge tifosi, dirigenti e social network
Secondo Romelu Lukaku, il calcio deve mettere in campo azioni molto più decise per contrastare il razzismo. Per il centravanti passato in estate dall’Inter al Chelsea non basta il gesto di inginocchiarsi prima delle partite, come forma di sostegno agli obiettivi del movimento Black lives matter.
Lukaku, diventato un punto di riferimento nell’attacco dei Blues, ha partecipato all’evento “No to hate” organizzato dal Chelsea. Più volte vittima di insulti razzisti in passato, il centravanti belga ha spiegato alla CNN quanto sia importante contrastare un fenomeno che sta prendendo purtroppo sempre più piede in Premier League.
In Inghilterra, il tema del razzismo negli stadi è molto sentito. E in estate, le offese ai tre calciatori neri che hanno sbagliato il rigore nella serie decisiva della finale di Euro 2020 contro l’Italia hanno suscitato forti reazioni.
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Romelu Lukaku, la proposta del belga contro il razzismo
In un’intervista alla CNN a margine dell’evento, Lukaku ha invitato tutti nel mondo del calcio a prendere decisioni più forti. La pratica di inginocchiarsi non basta. “Lo facciamo, la gente magari ci applaude, ma poi ci insultano lo stesso per il colore della nostra pelle” ha detto.
Il belga vorrebbe che venissero organizzati incontri fra giocatori, dirigenti e rappresentanti dei principali social network. I capitani delle squadre, e altri elementi di spicco, dovrebbero incontrare “rappresentanti della Federcalcio, del sindacato giocatori, i rappresentanti del governo e magari il CEO di Instagram. Se vuoi che qualcosa finisca, devi agire. Dobbiamo far capire chiaramente che certi comportamenti non saranno tollerati”.