La UEFA prende posizione con un duro comunicato sulla proposta di un Mondiale ogni due anni da parte della FIFA
Lo scorso maggio, il congresso della FIFA ha dato mandato alla divisione amministrativa di valutare la sostenibilità di un Mondiale a cadenza biennale, sia maschile sia femminile.
La UEFA ha presentato un duro comunicato nel quale spiega, intanto, tutti gli elementi che un tale studio dovrebbe tenere in considerazione.
Intanto, bisognerebbe parlare del calendario, del formato delle qualificazioni. Poi dell’impatto sulle competizioni a livello di nazionali e di club, sulla salute fisica e mentale dei giocatori, sui tifosi, sull’eco-sistema complessivo del calcio.
Uno scenario così radicale, poi, è destinato ad avere un impatto notevole non solo sulle 211 federazioni affiliate alla FIFA. La UEFA, infatti, sottolinea come uno scenario simile potrebbe pregiudicare il valore del Mondiale, il calcio femminile e giovanile.
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UEFA, il pericolo del Mondiale ogni due anni
La UEFA non condivide l’annuncio della FIFA, che ipotizzato il 2028 come data del primo Mondiale organizzato a due anni dal precedente. Intanto, la confederazione europea non condivide il metodo, la pratica di annunciare riforme radicali non ancora decise o definite, prima ancora che i soggetti coinvolti abbiano avuto l’occasione di partecipare a riunioni preparative.
La UEFA, nel suo fermo comunicato, ha individuato cinque pericoli connessi all’introduzione di un Mondiale a cadenza biennale:
- la perdita di valore dell’evento calcistico più importante del mondo;
- l’erosione delle opportunità di crescita per le nazionali più deboli, in quanto le fasi finali dei tornei a cadenza così ravvicinata tolgono spazio per altri incontri o amichevoli;
- l’insostenibilità per i giocatori di un calendario che li vedrebbe impegnati ogni estate, tra Mondiali e competizioni continentali;
- il futuro dei tornei femminili, che finora godono di slot esclusivi e dell’alternanza rispetto al calendario internazionale del calcio maschile.
Per questo la UEFA ha chiesto un confronto su questi problemi e sulle possibili soluzioni. La richiesta, secondo quanto si legge nel comunicato, è stata inviata alla FIFA il 14 settembre. Ma finora non ha ancora avuto risposta.