Ibrahimovic, chiuso il caso scommesse: il responso della UEFA è sorprendente

Zlatan Ibrahimovic rischia una pesante sanzione per la sua attività legata al mondo delle scommesse: il responso definitivo della UEFA.

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Zlatan Ibrahimovic, attaccante del Milan (Getty Images)

E’ una giornata speciale per il Milan che stasera tornerà a giocare in Champions League a sette anni di distanza dall’ultima volta. C’è grande attesa per la suggestiva sfida a casa del Liverpool, dove i rossoneri saranno ospiti per la prima volta nella loro storia. Un appuntamento importante a cui non potrà partecipare Zlatan Ibrahimovic, fermato da un problema fisico alla vigilia della partita.

Dopo il gol al rientro contro la Lazio, il gigante svedese è stato nuovamente costretto a fermarsi per un’infiammazione al tendine d’Achille. Uno stop precauzionale, come spiegato da Stefano Pioli in conferenza, che potrebbe risolversi nel giro di pochi giorni. Il classe ’81 spera di recuperare per la grande sfida contro la Juventus, dove potrebbe chiudere il cerchio dopo l’infortunio al ginocchio di tre mesi da subito proprio all’Allianz Stadium.

Nel frattempo, come riportato in Svezia, la UEFA si sarebbe pronunciata sulla sua presunta attività legata al mondo delle scommesse. In ballo c’era una possibile squalifica dalle competizioni europee a livello di Nazionale e anche di club (per esempio Champions League).

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Ibrahimovic a rischio squalifica: la decisione della UEFA

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Zlatan Ibrahimovic (Getty Images)

I tifosi del Milan possono tirare un sospiro di sollievo: Zlatan Ibrahimovic sarebbe stato assolto dalla UEFA che non ha trovato irregolarità sulle sue attività fuori dal campo.

Secondo il portale svedese Sportbladet, il fuoriclasse rossonero avrebbe ricevuto il via libera per partecipare alle qualificazioni ai Mondiali 2022 con la Svezia e alla Champions League. Una grande notizia per Stefano Pioli che, aldilà delle sue condizioni fisiche, potrà contare sul suo centravanti anche in Europa.

C’era il pericolo potesse andare incontro a una lunga squalifica dopo il coinvolgimento nell’apertura di una società sospetta con sede a Malta. Per sua fortuna invece non ha infranto alcun codice disciplinare dell’organo europeo, nello specifico l’articolo 12 agli atleti di partecipare direttamente o indirettamente ad attività di scommesse.

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