Verona, Di Francesco esonerato dopo tre giornate. Non è la prima volta che il tecnico si trova in questa situazione: i dati.
Eusebio Di Francesco esce di scena, ancora una volta, prima del tempo. Il tecnico lascia Verona con più rimpianti che propositi: un contratto da 6 milioni lordi che si arrende all’evidenza di tre sconfitte consecutive. Via, senza appello o diritto di replica, con gli scaligeri pronti a puntare su Tudor. Altro passo falso per l’allenatore che sono diversi anni che non riesce a ingranare.
Eppure le premesse erano sembrate incoraggianti, poi la dura realtà ha fatto il resto. Una questione di metodo o atteggiamento? Nessuno lo sa con certezza, tranne lui che deve fare i conti con dei numeri affatto rassicuranti: cifre che disegnano un divorzio che, forse, si poteva supporre.
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Verona, Di Francesco esonerato: un declino che sa di déjà-vu
Quel che è certo è che quest’uomo non riesce più a ritrovare lo smalto di anni fa. Quando, con la Roma, arrivava in semifinale di Champions League. Da lì in poi blackout: uno smarrimento che costa caro. Tradotto in cifre: 4 esoneri dal 2018-2019 quando i giallorossi tornarono sui propri passi per chiamare in corsa Claudio Ranieri dopo la bruciante eliminazione in Champions – quella sfiorata l’anno prima – contro il Porto. Dopo venne l’esonero con la Sampdoria, dove totalizzò un solo punto in sette partite. Con il Cagliari i punti realizzati sono nove e le partite ventitré. Numero poco fortunato per Eusebio che, con gli scaligeri, saluta a campionato nemmeno iniziato.
Superfluo parlare di panettone, quando stavolta non è riuscito nemmeno ad affrontare un cambio di stagione: un cambio serve, sì, ma di rotta. Il tecnico ora dovrà reinventarsi aspettando di trovare ancora l’occasione giusta. In un anno dove gli allenatori la fanno da padrone.
Un calcio di matrice zemaniana il suo che, evidentemente, non basta più per i tempi che corrono: le cadute cominciano ad essere ripetute e sempre più pesanti, un animo fragile potrebbe pagarla. Di Francesco, però, il calcio l’ha praticato e senza quel rettangolo verde non ci sa stare. Vediamo se la Serie A può davvero fare a meno di lui o si è trattato solo di tremenda e inesorabile sfortuna.