Juventus in piena crisi d’identità. C’è un precedente dove i bianconeri non riuscirono mai a riprendersi.
Ritornare alla Juventus per vincere e convincere: è questo l’obiettivo di Max Allegri. Ovviamente, per raggiungere l’obiettivo, c’è bisogno di ricostruire quella squadra che è stata capace di conquistare di tutto e di più. Un lavoro immenso perché, oltre all’aspetto tattico, c’è da rimettere in sesto anche quello psicologico.
Rispetto però al passato, la campagna acquisti della Juventus non ha prodotto grandi nomi, consegnando ad Allegri una squadra forte ma ancora incompleta. Se poi ci si mette l’addio a fine mercato di Cristiano Ronaldo, il gioco è fatto. Un punto nelle prime tre giornate non è il massimo, soprattutto se i non risultati vengono accompagnati dalla mancanza di un’idea di gioco.
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Juventus: il precedente negativo
Negli anni passati, Allegri è sempre stato capace di fare grandi rimonte che hanno portato poi alla vittoria finale. Accadde una cosa simile nella stagione 2015/2016: 15 punti di distacco dal Napoli per poi riuscire a vincere con più 9 punti. Rispetto a quella stagione però, tutto sembra diverso e la squadra non ha quella forza mentale e tecnica per risollevarsi.
C’è un precedente che però può far tremare Allegri ed è legato all’anno di Delneri sulla panchina dei bianconeri. In questa stagione, l’ex tecnico della Sampdoria ebbe la possibilità di avere giocatori giovani e di esperienza: in entrambi i casi, erano tutti di ottime qualità. Bonucci, Aquilani, Krasic, Toni: tutti giocatori che avrebbero dovuto consentire alla Vecchia Signora di ritornare alla vittoria.
Così però non fu, soprattutto perché il flop non riguardava solo i risultati ma anche la qualità del gioco. Nelle prime 4 gare, la squadra di Delneri ottenne solo 4 punti: 1 vittoria, 1 pareggio e 2 sconfitte. Risultati che fungevano da campanello d’allarme e il preludio ad una stagione deludente.